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Nasce "La Via dei Florio": un percorso tra i luoghi della famiglia simbolo della Sicilia

Vi raccontiamo di un nuovo progetto che riguarda tutti i siti di Favignana e che punta a far conoscere a turisti e residenti i luoghi legati all’epopea dei Florio

Jana Cardinale
Giornalista
  • 16 agosto 2023

Ignazio e Franca Florio

La loro storia è stata narrata magnificamente in due romanzi dalla scrittrice trapanese Stefania Auci, diventando un incredibile caso di successo editoriale.

Oggi ai Florio, famiglia originaria di Bagnara Calabra, trasferitasi in Sicilia a seguito del terremoto del 1783, viene dedicato un percorso ideale che il Comune delle Isole Egadi vuole coltivare come viatico di sviluppo, della memoria e della cultura del territorio, per conferire un’identità forte a quello che fu il regno incontrastato di una delle famiglie più ricche d'Italia, di tradizione industriale, protagonista del periodo della cosiddetta Belle époque.

Si chiama, appunto, La via dei Florio e mira a fare conoscere i luoghi simbolo legati agli imprenditori che hanno fatto la storia delle Egadi.

Tutti i siti di Favignana legati ai Florio sono stati inseriti, così, in un unico percorso e dotati di apposita cartellonistica monumentale con informazioni dettagliate sulla famiglia e il suo legame con il territorio.
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Un progetto che mira a diventare attrattore turistico di qualità oltre che a far conoscere anche ai residenti i siti legati all’epopea dei Florio e dell’industria del tonno, che rappresentano la storia che ha maggiormente segnato il passato recente dell’isola, già luogo prospero e pacifico, grazie alla guida del re Ferdinando di Borbone.

Industriali siciliani, i Florio costruirono un impero economico senza precedenti, fiutando un possibile affare nella pesca del tonno e prendendo in affitto le tonnare di Favignana e Formica dai signori Pallavicino, che le avevano avute addirittura dai Borboni due secoli prima.

Il grande uomo di ingegno che fu Vincenzo Florio, si applicò per migliorare la pesca e inventò la montaleva, un meccanismo con cui si possono pescare i tonni entrati nelle reti della tonnara alla spicciolata, man mano che finiscono nella trappola, senza dover per forza aspettare interi branchi.

Introdusse l’uso dell’olio per conservare il tonno e poterlo spedire in scatole in tutta Italia. Capì che il tonno poteva essere il maiale del mare e insegnò ad usarne anche le parti che prima si buttavano, arrivando a produrre colla e concime dagli ultimi scarti. Quando morì a 69 anni, dopo essere diventato senatore del neonato regno italiano, suo figlio Ignazio era già alla guida delle aziende di famiglia: c’erano i traghetti, i vini, il cotone, il tabacco, le miniere e, ovviamente, i tonni.

E qualche anno dopo, quando l’ultimo dei Pallavicino morì e gli eredi, in cerca di soldi, misero in vendita le tonnare, Ignazio non si fece sfuggire l’affare e le comprò insieme alle isole Egadi, per 2.700.000 lire.

Aveva solo 36 anni, era il 1874. Da allora l’industria del tonno e la lavorazione conserviera decollarono veramente e l’isola fece un balzo in avanti; in pratica fiorì un paese intorno a un’industria, la popolazione aumentò, il lavoro crebbe e con esso Favignana, trasformata radicalmente fino a divenire un vero simbolo d’eccellenza.

Per tutto questo Ignazio Florio si guadagnò la statua che c’è in Piazza Europa, di fronte agli uffici del Comune.

Con Donna Franca, poi, Favignana, specie nel periodo di mattanza, quando giungevano amici e ospiti per assistere alla cattura dei tonni, divenne un salotto ambito e importante. Il progetto è stato realizzato dal Comune in collaborazione con l’Area Marina Protetta “Isole Egadi”.

«Rientra nell’ambito di un più ampio programma finalizzato a promuovere e valorizzare le bellezze naturalistiche, paesaggistiche e storiche che contraddistinguono il territorio egadino - dice il sindaco Francesco Forgione -. Tutti gli edifici e i luoghi legati ai Florio, ma anche gli altri siti di interesse storico e valore culturale, e quelli naturalistici, ambientali e marini di Favignana, saranno dotati di apposita cartellonistica.

Successivamente procederemo con l’installazione della segnaletica turistico culturale e ambientale anche a Marettimo Levanzo.

È una diversa qualità dell’offerta che abbiamo deciso di portare avanti non solo per valorizzare il nostro patrimonio, il nostro territorio, le ricchezze storiche e architettoniche delle Egadi, ma anche per offrire ai turisti indicazioni, segnalazioni e percorsi alternativi alla straordinaria possibilità di sole e di mare che il nostro arcipelago è in grado di dare a chiunque decide di visitarlo».

«La promozione del territorio e delle sue realtà etnoantropologiche fa parte della nostra mission istituzionale - dice il direttore dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi, Salvatore Livreri Console - I totem del percorso monumentale sono il primo tassello di un ampio progetto di informazione e orientamento dei visitatori, per condurli alla scoperta alle bellezze del nostro arcipelago».

All’interno de “La via dei Florio” sono stati inseriti Palazzo Florio, i Pretti, il monumento dedicato a Ignazio Florio, in piazza Europa, la chiesa di Sant’Antonio, il Palazzotto, la Camparia, le vecchie ancore della Tonnara e l’ex Stabilimento.

Luoghi ed edifici dotati ancora oggi di grande fascino, meta ogni giorno di centinaia di turisti che adesso avranno uno strumento in più per conoscere e apprezzare la storia dei Florio e delle Egadi. Territorio prediletto di autorevoli personaggi ospiti dell’illustre famiglia, che rimanevano ammaliati dalla bellezza del sito.

Così come accade ai turisti di ogni parte del mondo, che alle Egadi si fanno rapire dalla meraviglia immortale del paesaggio, un’opera d’arte naturale da proteggere e valorizzare.
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