MUSICA
Yo Yo Mundi: sound stravagante e testi impegnati
Canzoni scatenate e giocose ma anche lente e malinconiche, bassi acustici e fisarmoniche, pianoforte e sax, una musica psicho-folk d’autore con caldi elementi elettronici e un suono costantemente in bilico tra sonorità selvagge e complessi momenti d’improvvisazione. Stiamo parlando dei Yo Yo Mundi, storico gruppo piemontese che giovedì 17 febbraio alle 21.15, in occasione della rassegna musicale “New Thing”, salirà sul palco del CCP Agricantus di Palermo (via Nicolò Garzilli 89, ingresso euro 13/10) per dar vita ad uno spettacolare concerto in cui stravaganti sonorità si fondono benissimo con testi da sempre impegnati a livello politico-sociale. Gli Yo Yo Mundi nascono ad Acqui Terme (Piemonte meridionale) alla fine del 1988, ma, dopo diverse apparizioni live, è nel 1994 che pubblicano il loro primo album intitolato “La Diserzione degli Animali del Circo”, disco socialmente impegnato che il gruppo dedica alla LAV (Lega Anti Vivisezione).
Il sound ambientalista degli esordi, molto brioso e basato sull’uso di strumentazioni acustiche, amplierà i suoi orizzonti con gli album seguenti (“Bande Rumorose” del 1995, “Percorsi di Musica Sghemba” del 1996 ed “Ecco l’Impazienza” del 1999) segnando l’inizio di una consistente maturità artistica che troverà una valvola di sfogo nella musica d’autore, in collaborazioni teatrali con Teresa De Sio e nell’uso di elementi sonori molto più “pathetici” e melanconicamente coinvolgenti. Ma la definitiva consacrazione della piena maturità artistica raggiunta dagli Yo Yo Mundi si ha nel 2001 con l’album strumentale “Sciopero” tratto dall’omonimo film di Sergej Ejsenstejn (1925). Nel 2004, infine, dopo una serie di importanti collaborazioni con gente del calibro di Elio Rivagli, Claudio Lillo Fossati, Andrea Assandri, Martina Marchiori, Roberta Tuis, Luca Olivieri, Simona Sirina Carando e il grande Giorgio Gaber, giungiamo all’ultimo capolavoro del gruppo: 54 di Wu Ming. Stupefacente album registrato in presa diretta in cui gli arrangiamenti degli Yo Yo Mundi e il romanzo 54 di Wu Ming si intrecciano in modo sorprendente dando vita ad una sorta di ideale colonna sonora di un film tutto da immaginare. Insomma, un appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati della musica artistica e contemporaneamente rivoluzionaria.
Il sound ambientalista degli esordi, molto brioso e basato sull’uso di strumentazioni acustiche, amplierà i suoi orizzonti con gli album seguenti (“Bande Rumorose” del 1995, “Percorsi di Musica Sghemba” del 1996 ed “Ecco l’Impazienza” del 1999) segnando l’inizio di una consistente maturità artistica che troverà una valvola di sfogo nella musica d’autore, in collaborazioni teatrali con Teresa De Sio e nell’uso di elementi sonori molto più “pathetici” e melanconicamente coinvolgenti. Ma la definitiva consacrazione della piena maturità artistica raggiunta dagli Yo Yo Mundi si ha nel 2001 con l’album strumentale “Sciopero” tratto dall’omonimo film di Sergej Ejsenstejn (1925). Nel 2004, infine, dopo una serie di importanti collaborazioni con gente del calibro di Elio Rivagli, Claudio Lillo Fossati, Andrea Assandri, Martina Marchiori, Roberta Tuis, Luca Olivieri, Simona Sirina Carando e il grande Giorgio Gaber, giungiamo all’ultimo capolavoro del gruppo: 54 di Wu Ming. Stupefacente album registrato in presa diretta in cui gli arrangiamenti degli Yo Yo Mundi e il romanzo 54 di Wu Ming si intrecciano in modo sorprendente dando vita ad una sorta di ideale colonna sonora di un film tutto da immaginare. Insomma, un appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati della musica artistica e contemporaneamente rivoluzionaria.
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