ARTE E ARCHITETTURA
"Weltanschauung": visioni del nuovo millennio
Qual è la Weltanschauung, la visione del mondo di una società che si è appena affacciata al 2000? Quale lo sguardo di artisti, intellettuali, scrittori, personaggi del mondo della politica mondiale? Prova a disegnarne una variegata mappattura la mostra, raffinata e intensa, intitolata appunto “Weltanschauung - Visione del mondo nel nuovo millennio”, che ha inaugurato pochi giorni fa il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Belmonte Riso, in corso Vittorio Emanuele.
Nata da un progetto ideato nel 1993 a Torino dalla mente dell’art designer Silvio Artero, dello scrittore Andrea Balzola e dell’artista Johannes Pfeiffer, l’esposizione è divenuta realtà grazie all’impegno di Paul Eubel - allora direttore del Goethe Institut di Osaka e fino a pochi mesi fa a capo della stessa istituzione a Palermo. In questi tredici anni sono stati contattati importanti artisti appartenenti al mondo delle arti visive, della letteratura, della poesia, ma anche uomini-simbolo del nostro tempo come Papa Giovanni Paolo II o Kofi Annan, affinché lanciassero e lasciassero un messaggio, tramite un verso, una frase, uno schizzo, un segno, un dipinto o un collage, che sintetizzasse il loro pensiero, che si facesse portavoce di speranza, di critica o di una suggestione rispetto al nostro oggi.
Sul fronte delle arti visive, tra i numerosissimi artisti coinvolti troviamo alcuni dei nomi più importanti del panorama internazionale: la straordinaria scultrice e disegnatrice Louise Bourgeois, il russo Ilija kabakov, pittori tedeschi come Anselm Kiefer e Günther Uecker, i poveristi Paolini, Pistoletto, Kounellis, Mimmo Paladino, Robert Rauschenberg, Robert Indiana, e poi artisti cinesi, giapponesi, sudamericani, africani. I linguaggi si sommano e s’incrociano, molti hanno lavorato sul tema dell’autoritratto, proiettando se stessi nel mondo, oppure hanno tracciato un segno scarno, una scritta, si sono affidati al colore o alle forme, alle fotografie o all’inserimento di un oggetto; altri, invece, hanno ripercorso un’iconografia che li renda immediatamente riconoscibili.
Tra tutti gli artisti, anche un siciliano, Alfonso Leto, che ha scelto di rappresentare una mano, colorata, percorsa da una linea rossa che traccia come stigmate, la mano dell’artista, di chi tocca la forza della poesia e della creazione e rimane folgorato dalla sua energia. Tutte le opere, infine, sono assemblate al primo piano del museo a formare un grande planisfero, un ideale ritratto del mondo di oggi: ne esce fuori un poliedrico insieme di forme e parole, di tanti uomini, di tante creatività, di latitudini lontani, di cuori e di menti uniti da una stessa speranza di risveglio sociale e di disarmonica armonia.
Una mostra da non perdere, visitabile fino al 26 agosto. Orari: martedì-domenica, ore 16.30-22; la biglietteria chiude un’ora prima della chiusura della mostra; lunedì chiuso; ingresso mostra intero 2 euro, ridotto 1 euro per ragazzi 18- 24 anni e docenti; gratuito per minori di 18 e oltre i 65 anni, guide turistiche, interpreti turistici; personale Ministero per i Beni Culturali e Ambientali; membri dell’I.C.O.M; gruppi di studenti accompagnati; docenti e studenti di Accademie di Belle Arti; docenti e studenti dei corsi di laurea e dei dottorati di ricerca delle Facoltà di Architettura, Conservazione dei beni culturali, Scienze della Formazione, Lettere; giornalisti; visite guidate Gratuite su prenotazione per gruppi tel. 0918887767 dalle 10 alle 17, servizi organizzativi e promozione Campodivolo, disponibile anche per informazioni e prenotazioni al numero 0918887767, fax 0918887768; informazioni@campodivolo.it; www.campodivolo.it; catalogo edito dal Wurth.
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