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Villa Alliata di Pietratagliata: nel degrado l'ultimo diamante liberty di Palermo
La villa è una delle poche a restare in piedi dopo il "Sacco di Palermo" ma anni di abbandono ne stanno facendo uno scheletro. Cosa possiamo fare per salvarla?
Villa Alliata di Pietratagliata a Palermo
L'edificio di via Serradifalco, a quel tempo villa suburbana nobiliare, era completamente immerso nel suo parco provvisto di viali alberati e stradelle, di agrumeti e persino di un laghetto così come sarà per il Villino Florio, rappresentando nel suo insieme l'icona stessa di quel modo di abitare alto-borghese che non saprà poco più tardi superare la prova del fuoco del Sacco edilizio.
Oggi, la visione diretta dell'edificio in stile neogotico catalano (malgrado la distanza temporale non sono il primo a rivendicare analogie stilistiche con Villa Igiea) è disarmante.
Abusi che sarebbero continuati sotto gli occhi sempre più distratti di istituzioni e intellettuali, se un piccolo gruppo di cittadini ancora amanti del bello, non avessero con determinazione puntato i piedi e preteso il rispetto della tutela del monumento!
È durata esattamente un secolo, la magia di Villa Alliata di Pietratagliata, perché da quando l'ultimo principe Raniero morì in solitudine autoimposta nel 1979, il declino e il degrado dell'edificio e del parco non si sono mai fermati alimentando un degrado padre di altro degrado.
È arrivato il sacco edilizio e quel giardino si è trasformato nei brutti condomini che sovrastano la villa. È arrivato il sequestro giudiziario e la relativa asta, stranamente ancora oggi deserta. Sono arrivati gli appetiti di certi costruttori, poi dinuovo l'abbandono e la furbizia di questi ladruncoli beceri e miserabili come la miseria.
Ma saremo tutti, scorretti se limitassimo le responsabilità del degrado e del declino a ladri e sfruttatori. Le iene infatti arrivano sopra la carcassa inerme, ma sono altri ad averne deciso le sorti.
Non è possibile spiegare il degrado odierno e il declino urbano della Palermo Contemporanea se non si indagano con serietà e rigore le connivenze e le responsabilità tra la politica del partito Lima-Ciancimino e la decadente borghesia aristocratica che svendette terreni, gioielli artistici e relativi parchi, per facili guadagni sotto forma di appartamenti di cemento armato!
Ci si poteva forse comportare diversamente dal gregge? Beh, i Pottino-Baucina si ribellarono e salvarono non solo la propria reputazione e frammenti della nostra, ma un segmento di storia dell'arte oggi visitabile in via Notarbartolo, uno spaccato del mondo perduto!
Un verso del Talmud ci ricorda che chi salva una vita, salva il mondo, loro ce l'hanno fatta! La differenza infatti la fa chi ha coraggio e Villa Pietratagliata, il suo giardino e la sua bellezza, così come tutte le vittime dell'olocausto delle ville palermitane, non ha avuto il privilegio di ospitare capitani coraggiosi.
Adesso però la prossima mossa spetta a noi. Noi società palermitana che ancora si indigna. Noi amatori delle nostre radici culturali. Noi palermitani del terzo millennio!
Proporrei una giornata di studi sul tema del rilancio reale della villa e del quartiere, aperto a cittadini e studiosi, associazioni e giornalisti, tutti uniti dal desiderio di tramandare alle future generazioni, quei frammenti superstiti di una bellezza che i nostri padri non sono riusciti a custodire!
Possiamo farcela! Salviamo villa Alliata di Pietratagliata. Facciamolo insieme, la politica è profondamente in debito con la città storica, se saremo massa critica, stavolta ci dovrà ascoltare.
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