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Vallanzaska, i paladini dell’italian ska

La band milanese presenterà allo Zsa Zsa di Palermo il suo ultimo album dal titolo “Sisisi nonono”

  • 4 marzo 2004

Dopo appena una settimana dal live degli Arpioni, si riaprono le danze con un altro gradito ritorno di una ska band italiana. Infatti, venerdì 5 marzo alle 22.30 allo Zsa Zsa Art Factory di Palermo (via Francesco Angelitti 30) sarà la volta dei Vallanzaska, che presenteranno il loro ultimo album “Sisisi nonono”, quindici brani swing, ska, reggae, swing, ska-punk, rock steady miscelati con testi ironici ed un pizzico di sarcasmo (ingresso 5 euro). Formatisi una decina di anni fa in quel di Milano, i Vallanzaska sono stati tra i primi gruppi della nuova ondata di ska italiano a poter sfruttare la rinata attenzione dei media verso questa musica, che sopravviveva perlopiù nei centri sociali e tra gli appassionati. Infatti, nati loro stessi con l’idea di riproporre brani degli Specials e Madness,  in poco tempo producono un loro repertorio che prendendo le mosse dai suddetti gruppi sviluppo uno stile molto particolare che unisce queste sonorità a testi molto ironici che trattano la vita di tutti i giorni.

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Il loro primo disco “Otto etti di ottagoni netti” (del ’96) raccoglie ottime recensioni che spingono i nostri ad intraprendere un tour che li farà conoscere in tutta Italia, oltre che a partecipare a diverse compilation. Nel ’99 la crescente notorietà li porta all’incisione del secondo disco, “Cheope”, che grazie al videoclip omonimo trasmesso in Tv ottiene i favori delle vendite e fanno da supporter nella data milanese del tour italiano degli Offspring. Nel 2000 partono per il primo tour nel Sud Italia, che toccherà anche la nostra città, e l’anno seguente danno alle stampe il penultimo album, “Ancora una fetta” 11 canzoni originali e 1 cover (“Non l’hai mica capito” di Vasco Rossi) che confermano la loro voglia di divertirsi e sperimentare nuovi approcci e contaminazioni allo Ska, pur rimanendo sempre molto legati al "ritmo in levare". La data palermitana, che li vede reduci da una manifestazione sonora “Contro-Festival” tenutasi a Mantova il 2 marzo, sarà quindi un’ottima occasione per poter constatare l’evoluzione di un gruppo che è sicuramente riuscito a coniugare lo stile sarcastico e scanzonato di band storiche come Madness e Bad Manners ad un’italianità molto ironica, che contrariamente al plastificato contesto “sanremese”, descrive realisticamente vizi e virtù del nostro paese.

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