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“Uno spettacolo non riuscito”, rivive Daniil Charms

  • 27 marzo 2005

“Uno spettacolo non riuscito” è la proposta teatrale della giovane compagnia palermitana Pettifante, in scena a Palermo il 5 aprile alle ore 21 alla sala Giorgio Strehler del teatro Biondo di Palermo (via Roma 258), spettacolo realizzato col contributo del Comune di Palermo, dell’Ufficio Grandi Eventi e dell’Associazione Suoni del Mediterraneo. Il lavoro riunisce alcuni dei testi dello scrittore russo Daniil Charms (San Pietroburgo 1905-? 1942), scelti dalla regista Areta Gambaro (sue anche le scenografie) per meglio rappresentare gli elementi più caratterizzanti il pensiero dell’autore, ignorato peraltro dalla cultura ufficiale sovietica fino al 1988, anno in cui venne pienamente riabilitato con la pubblicazione di un volume di opere. L’azzeramento di qualsiasi emozione, la vanificazione del ruolo dell’uomo nel mondo, il disgusto per la volgarità e la grossolanità sono alcuni dei tormenti ricorrenti nell’opera dello scrittore, il quale si legò giovanissimo ai gruppi culturali futuristi, la cui attività fu violentemente avversata dal regime staliniano. Questo gli costò un primo arresto nel 1931, dal quale ottenne la libertà solo l’anno successivo. Una Leningrado dominata dall’oppressione poliziesca e dal sospetto, nella Russia del primo Novecento dove isolamento e miseria sono la realtà quotidiana, alimenta nello scrittore il bisogno di rappresentare il vuoto del mondo e lo porta a raccontare i fatti con cruda essenzialità.

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Charms svolse per un certo periodo l'attività di scrittore per l'infanzia; autore assai prolifico, passando da una produzione decisamente influenzata dalla tendenza futurista a una poesia più assorta e meditativa, Charms è noto soprattutto per il dramma “Elisaveta Bam”, che gli costò l'arresto, e per “Casi”, la raccolta di racconti (alcuni dei quali portati qui sulla scena) che lo colloca nella grande tradizione gogoliana. Arrestato nel 1941 e rinchiuso in una clinica psichiatrica, vi morì un anno dopo. Tornando allo spettacolo, la regista sulla scena ha cercato di creare dei quadri nei quali si muovono e si raccontano gli attori-personaggi dei piccoli ambienti poveri. Qui, minimi accadimenti quotidiani, pur nella loro assurdità, rilevati grazie a ripetizioni meccaniche, nascondono una realtà effettiva assai misera. La gestualità elementare dei personaggi e la disgregazione della parola e del dialogo, danno idea del vuoto comunicativo in quello spazio nel quale anche la natura è assente. In scena gli attori Anna Ceraulo, Gea Gambaro, Rosario Mancino, Laura Scavuzzo e Fabiola Valenza, quindi la voce di Ida Treccarichi; le musiche originali sono di Areta Gambaro, gli arrangiamenti (e al clarinetto basso e sax soprano) Giovanni Mattaliano, il disegno luci di Salvatore Speziale. L’ingresso è libero. Info al numeri 347.4768213.

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