ATTUALITÀ
Unipa: sosta a pagamento in viale delle Scienze
Una delibera del cda di Ateneo sembra rendere più vicina l'introduzione del parcheggio a pagamento all'interno della città universitaria. Studenti in rivolta.
Sosta a pagamento anche in viale delle Scienze? Una delibera del cda dell'Università degli Studi di Palermo sembra rendere più vicina l'introduzione di un ticket che, pagando il corrispettivo di 1 euro per le auto e 50 centesimi per le moto, consentirebbe di parcheggiare all'interno della città universitaria.
Il provvedimento era già passato due anni fa, ma era stato in seguito ritirato a causa delle proteste; è stato infine nuovamente approvato il 15 maggio scorso. Gli studenti non ci stanno e si mobilitano: è convocata per le 16 di mercoledì 31 maggio un'assemblea alla facoltà di Lettere e Filosofia, per organizzare iniziative contro la tassa; anche su Facebook è già partita una campagna di protesta. Decisamente meno in contrasto la posizione dei sindacati: in un comunicato diffuso da Cisl Università, Uil Rua e Snals/Cisapuni si legge che «La stipula da parte dell'Amministrazione di apposita convenzione, seppur comportante oneri nuovi e certamente sgraditi a carico degli studenti, dei docenti e del personale T.A., si è resa inevitabile a seguito dei fatti illustrati dal Rettore. Proprio alla luce di tale circostanza, anziché boicottare tout court la deliberazione, trincerandoci in un rigido atteggiamento di muro contro muro, abbiamo deciso di avanzare proposte sensate e costruttive in modo da migliorare i termini dell'accordo».
Rimane ancora in via di definizione lo schema della convenzione. Il Comune si è impegnato a mettere a disposizione 500 posti gratuiti del parcheggio in via Basile, ma in cambio chiederebbe all'Ateneo la cessione in comodato d'uso di un immobile: alcune aree del parco "Ninni Cassarà" sarebbero utilizzate per la pedonalizzazione del campus e sarebbe inoltre potenziato il servizio di navette.
Il concessionario che gestirà il parcheggio a pagamento è un raggruppamento di imprese: fino ad ora, a causa della mancata introduzione del ticket, si era limitato ad attivare all'interno della cittadella universitaria i servizi di navetta e di rimozione forzata, ma adesso non sembra voler attendere ulteriori rinvii; rescindere la convenzione costerebbe all'Ateneo di Palermo due milioni di euro. Il provvedimento di introduzione del ticket prevede riduzioni per gli studenti e per il personale docente e tecnico, tramite abbonamenti che includono l'acquisto di un transponder (del costo di 10 euro), congegno simile al Telepass: gli studenti appartenenti alle fasce più basse di reddito pagherebbero 35 euro annui per l'auto, gli altri 45; gli studenti già in possesso di transponder potranno parcheggiare la moto senza alcun ulteriore corrispettivo; assegnisti, dottorandi e borsisti pagherebbero 50 euro annui per l'auto e 30 per la moto; i docenti pagherebbero 80 euro per l'auto e 40 per la moto. É inoltre prevista la possibilità di introdurre aumenti tariffari nel corso del tempo.
Studenti in rivolta. Scenderanno in piazza per dire no a quella che giudicano la «privatizzazione dell´Ateneo». Gli universitari si sono riuniti alla facoltà di Lettere contro la decisione del rettore Roberto Lagalla e degli organismi di governo dell´Ateneo. Il rettore Lagalla aveva difeso il provvedimento: «Il campus deve essere a misura di pedone, non esiste cittadella in Italia che non preveda parcheggi a pagamento». Contro la delibera, però, si è creato un vasto fronte di studenti, professori e personale tecnico-amministrativo che in una mozione, firmata da Most, Rete universitaria nazionale, Flc-Cgil, Andu e Rete 29 Aprile, hanno chiesto all´Ateneo di rescindere il contratto con l´impresa che dovrebbe gestire il servizio di parcheggio. Nell´aula Cocchiara di Lettere, un centinaio di studenti si sono riuniti per decidere le iniziative di protesta. Si parte lunedì 4 giugno con banchetti informativi in tutte le facoltà e volantini con la stampa del rettore Lagalla in divisa da parcheggiatore. Martedì 5 giugno tutti in viale delle Scienze a manifestare. «Chiediamo l´immediata revoca della convenzione, qualunque sia la penalità amministrativa per la rescissione di un provvedimento che è stato deliberato da un consiglio di amministrazione in scadenza». «Non accettiamo una convenzione antieconomica e incomprensibile», afferma Gaspare Pecoraro, Coordinatore della RUN.
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