TEATRO
Una Santa con Rosalia fra i gelsomini
Quest’anno sono veramente tante le iniziative promosse dal comune di Palermo per festeggiare la sua patrona, Santa Rosalia, la “santuzza cosi’ amata che la sua è la festa più bella di tutto il mondo” come ebbe a dirmi con gran trasporto un suo devoto una volta che ammiravo il carro utilizzato per la processione della Santa posto “a riposo” nei pressi del Palazzo Reale intorno alla prima metà degli anni ‘80, quando ancora il festino era soprattutto una festa popolare profondamente radicata nella tradizione e nella vita dei più semplici, con processioni, botti e babbaluci (le lumache) e poco altro: dai triumfi, rievocazione per le strade dei quattro mandamenti della città di quelli che erano i miracoli compiuti dalla Santuzza con degustazione finale delle favi a cunigghiu alle letture di alcune delle cronache del tempo commentate dall’arguto Gaetano Basile presso l’archivio storico comunale, fascinoso luogo a tutela della memoria della città, con concerto di musica da camera a seguire, allo spettacolo “Santa e Rosalia” di Franco Scaldati, agli spettacoli dei pupari “Mancuso” e “Argento”, ad un’opera di musica sacra su Santa Rosalia e altro ancora fino alla manifestazione culmine dei festeggiamenti per la santa, il festino appunto.
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