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Un "Salinas 2.0": il museo conquista il mondo dei social

Il più antico museo della Sicilia, il Salinas, è anche il più social e diventa un case study, tanto da meritare una menzione nella rivista scientifica "Tafter Journal"

  • 30 novembre 2015

È ormai risaputo quanto i social network giochino un ruolo fondamentale nella società odierna, non solo per lo straordinario impatto sociale e culturale che hanno su un'ampia fetta della popolazione mondiale, ma anche più semplicemente per la capacità che hanno di influenzare la società odierna.

I social media per la cultura rappresentano una considerevole risorsa per la crescita e tra le tante novità nell'ambito del digitale applicato alla cultura, c'è il più antico museo della Sicilia: il museo Salinas, che si rimbocca le maniche e diventa tanto social da meritare una menzione sulla rivista scientifica "Tafter Journal - esperienze e strumenti per culura e territorio".

Il Salinas cambia volto, si rinnova: diventa una case study dove si parla di arte a tutto campo, dove reperti di duemila anni fa "abbracciano" un pubblico di giovanissimi che ne risultano entusiasti.

Il caso, che ha dato vita al libro di Elisa Boccaccini, "Il Salinas 2.0 e l'anomalia siciliana in chiave social", è straordinario: nonostante la prolungata chiusura del museo e delle collezioni permanenti causa i lavori di restauro, il Salinas è riusciuto a ritagliarsi uno spazio sul web e nel cuore più informatizzato del pubblico.

Così, il Salinas diventa un esempio virtuoso di comunicazione e di web marketing culturale, e i protagonisti di questa strategia sociale sono il direttore del Museo, l'archeologa Francesca Spatafora e l'addetto alla comunicazione Sandro Garrubbo, un catalogatore con esperienza nel settore pubblicitario diventato il social media e content manager del Museo.

La pagina di facebook del museo conta oltre i quattromila like e un consistente numero di visualizzazioni. Il museo è stato inoltre la prima istituzione siciliana di proprietà regionale a sbarcare su Twitter, e oggi conta oltre duemila follower che "cura" grazie ad eventi di live tweeting come #MuseumWeek e al coordinamento di azioni mirate come #invasionidigitali.

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