SPORT
Un punto prezioso per il nuovo Palermo
Venticinquesima giornata, 2 febbraio 2004, Piacenza- Palermo 2-2
Dopo la tempesta è arrivata la quiete; sarà anche un’affermazione banale ma è proprio quello che si sta puntualmente verificando in queste ore nell’ambiente rosanero. Lunedì 2 febbraio, infatti, il “nuovo” Palermo guidato da Guidolin ha esordito sul difficile campo del Piacenza: si è giocato il posticipo relativo alla venticinquesima giornata del campionato cadetto e il pareggio conquistato da Toni e compagni ha restituito, a società e tifosi, quella calma e quella fiducia che, in seguito agli ultimi convulsi eventi erano state pesantemente offuscate. Dopo l’esonero di Baldini e l’immediato arrivo di Guidolin, la partita di Piacenza aveva assunto per tutti un significato che andava al di là del risultato da ottenere: si doveva dimostrare che la squadra c’è, che è capace di reagire e che è ancora in piena corsa per il raggiungimento dell’unico obiettivo prefissato. E, nonostante le tante assenze dovute ad infortuni e squalifiche (Corini, Zauli, Grosso, Atzori…), il Palermo ieri ha fatto capire che è, e sarà, la squadra da battere.
L’incontro si accende; non c’è un attimo di tregua e i giocatori in campo lottano e corrono; al 39° Jeda conquista un calcio di punizione a circa 25 metri dal bersaglio: Nastase carica sul suo destro tutta la potenza di cui dispone e il pallone si insacca alle spalle del portiere. Nel settore riservato ai 1200 supporters rosanero si scatena la festa; ma si devono giocare ancora 6 minuti più il recupero e, purtroppo, al 44° i 3 punti svaniscono: l’arbitro Paparesta assegna un calcio di punizione al Piacenza e, contemporaneamente, espelle A. Filippini per proteste; Patrascu si incarica di battere il calcio piazzato e mette al centro dell’area rosanero un pallone che arriva sulla testa di Beghetto…quest’ultimo stacca più in alto di tutti (commettendo, forse, fallo su Nastase) e mette dentro il pallone del definitivo 2-2. Si poteva vincere, dunque, ma questo punto conquistato significa davvero tanto: il Palermo rimane terzo in classifica, si porta a +5 dal sesto posto e restituisce l’entusiasmo in città. L’incubo è finito…si ricomincia a sognare.
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