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Un anno di Garibaldi Aperto: idee e prese di coscienza

Ad un anno dalla riapertura del Teatro Garibaldi, il collettivo "festeggia" il compleanno con una lettera appassionata agli utenti passati, presenti e futuri

Balarm
La redazione
  • 15 aprile 2013

Dal 13 aprile 2012 al 13 aprile 2013. E verranno tanti altri giorni ancora. Dodici mesi di riapertura del Teatro Garibaldi Aperto. Un'esperienza che, nonostante enormi difficoltà, ha saputo segnare l'anno appena trascorso: spettacoli, laboratori, incontri con il pubblico, seminari, residenze, produzioni che, se ci si guarda un attimo indietro, danno l'idea di quante potenzialità possono esprimere esperienze cooperative come la nostra.

Inizia così la lettera del Teatro Garibaldi. Con la presa di coscienza dell'essere appena arrivati ad una meta: quella del primo compleanno della riapertura. E continua con altre prese di coscienza: quelle dei limiti, dei problemi, dei danni.

Certo, non neghiamo che nelle difficoltà e negli errori impliciti in ogni sperimentazione, alcuni aspetti delle nostre attività o alcuni momenti avrebbero potuto essere meglio curati, e che tanto dovrà ancora essere ragionato per il futuro. Questo però non può minimamente celare la capacità di un intero collettivo di dare possibilità e voce alle più diverse iniziative, performance e idee, autosostendendosi secondo modelli economici che hanno sempre provato a tenere insieme il rispetto per gli artisti ospitati e l'accessibilità agli spettacoli.

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Da un anno sosteniamo che ci sono due modelli della cultura e per la cultura, uno eventistico e uno che si sviluppa dal basso. Noi tentiamo di sviluppare il secondo attraverso una progettualità partecipata e quotidiana, lontana da facili palliativi attrattivi e stordenti, capace di sostenere il potenziale che contraddistingue questa esperienza. Un anno entusiasmante, da mettere a critica collettiva e trasparente ma anche da cui ripartire per immaginare un nuovo modo di fare cultura in questa città.

Abbiamo chiesto ad alcuni dei protagonisti delle attività svolte fin qui di narrare la propria esperienza di partecipazione e complicità con il Teatro Garibaldi Aperto. Crediamo che per offrire un racconto realistico dell'esperienza, basterà leggere le parole di attori, registi, musicisti e operatori culturali che da oggi saranno pubblicate sulla pagina facebook e sul sito del Teatro Garibaldi Aperto, per intuire che qualcosa di importante si è prodotto all'interno di uno spazio libero, indipendente, autonomo, colmo.

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