MUSICA
Troublemakers, garage punk anni ’60 all’Ex carcere
The Troublemakers, ovvero lo spirito punk degli anni ’60. Ad una settimana esatta dal formidabile evento-concerto punk rock dei Queers, torna l’inarrestabile B-Sucker Connection (in collaborazione con la Gonna Puke Records), con serata a tema dal titolo “60’s Punk Night”, per celebrare lo spirito immortale del garage punk anni ’60 con il concerto dei californiani Troublemakers, venerdì 19 marzo all’Ex carcere occupato di Palermo (via Mongitore 77, ingresso 3 euro). Infatti, diversamente da quanto si possa pensare, molti storici musicali hanno individuato la nascita dell’attitudine punk, cioè del suonare rock selvaggiamente e senza particolari velleità musicali, proprio in quei gruppi formatisi negli Usa sulla scia della “rivoluzione” beat scatenata nel vecchio continente da gruppi come Beatles, Rolling Stones, Kinks e Yardbirds.
Dopo il rock ‘n’ roll primigenio di Elvis, Chuck Berry, Buddy Holly e soci, la scena musicale americana era un po’ assopita, e i vari ribelli del rock erano stati inglobati nel mercato dei “teenager”. Proprio allora, spinti dall’ondata della cosiddetta British Invasion, nacquero miriadi di nuove band, proliferate per l’appunto nei garage dove provavano, che con urgenza si riappropriarono del rock miscelandolo al rythm n’blues più scatenato, dando origine ad un genere che a tutt’oggi non conosce eguali in quanto ad energia e spontaneità. I Troublemakers, nati a Sacramento e cresciuti nel culto dei capiscuola del genere Sonics e Who, rappresentano perfettamente lo stile (e l’attitudine) musicale di quegli anni: basti pensare che il loro bassista Rodney Cornelius già nel ’63 suonava nella surf band The Undercurrents. Con all’attivo un disco “The Great Lost Troublemakers album” e una miriade di 45 giri (come vuole l’usanza del genere) hanno suonato a Las Vegas, Seattle, Atlanta, Los Angeles, ma anche in Francia, Germania, Svizzera, Spagna, dando sempre vita a degli show eccitanti e selvaggi, tanto da indurre gli organizzatori palermitani a trovare loro una cornice adeguata ad introdurre il pubblico nella giusta atmosfera.
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