MUSICA
The Swindle, esordio da dieci e lode
Autore: The Swindle
Titolo: Laurel Canyon
Anno: 2004
Etichetta: Autoproduzione
Tredici minuti e quarantanove secondi di puro rock. Tre tracce come un piacevole salto indietro, negli anni in cui il rock era la musica, in cui il rock era tutto. Un titolo - “Laurel Canyon” - che suona come un omaggio a un’epoca. Quel luogo sacro, in una Los Angeles che trasuda decibel, in cui ogni striscia bianca sull’asfalto ha toccato almeno una volta gli stivali di Jim Morrison, o quelli di Hendrix, le Clarks di Bob Dylan o magari le gomme di quel “big yellow taxi” tanto caro a Joni Mitchell. A proporci tutto questo sono quattro ragazzi ragusani che se avessero tatuato sul petto rock’n’roll will never die, non farebbe una piega: Alessandro Cusimano (chitarra), Francesco Occhipinti (voce), Roberta Corallo (basso) e Riccardo Cascone (batteria).
La band, formata nel febbraio 2004, ha energia e carisma da vendere, e ciò è evidente dal primo ascolto di questo cd: mentre il disco fa il suo “girotondo” attorno al laser, fuori, aldilà degli altoparlanti, sembra materializzarsi un secondo girotondo, in cui a stringersi le mani sono: Led Zeppelin, Free e Deep Purple.
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