CINEMA E TV
“The Eye 2”: un sequel poco riuscito
The Eye 2
Hong Kong/Thailandia 2004
Di Danny Pang e Oxide Pang Chun
Con Shun Qui, Eugenia Yuan, Jesdaporn Pholdee
“The Eye 2” è tutto racchiuso in un’idea un po’ folle e inquietante, che è anche una credenza buddista – ce lo spiega un monaco a metà del film – quella cioè che le anime dei defunti in attesa di reincarnarsi stiano sempre appiccicati alle donne incinte, pronte a sostituirsi al bambino nel momento del parto. È questa la minaccia che incombe su Joey Cheng (una poco espressiva Shu Qui). La giovane, dopo aver tentato il suicidio perché abbandonata dall’uomo che ama, acquisisce la facoltà di vedere gli spiriti. Non appena scopre di aspettare un figlio, le apparizioni di una donna misteriosa (tanto per cambiare coi capelli lunghi e disordinati) incominciano a perseguitarla. Non c’è molto altro di nuovo in questo seguito di “The Eye” – anche se non ha molti rapporti con l’originale, ad eccezione del tema “spiritico” – l’ultima fatica degli inossidabili fratelli hongkong-thailandesi Oxide e Danny Pang.
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