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Teatro Orione Spicuzza: da Villaggio a Gnocchi

La nuova Stagione 2009-2010 del Teatro Spicuzza parte con Paolo Villaggio; da novembre ad aprile, nove gli spettacoli teatrali in programma

Balarm
La redazione
  • 9 ottobre 2009

Partirà a fine novembre la nuova Stagione 2009-2010, del Teatro Orione Pippo Spicuzza di Palermo (via Don Orione 5) che, come di consueto, proporrà una serie di appuntamenti, la cui direzione artistica è curata da Gerardo Di Liberto. «Anche quest’anno - ha spiegato Gerardo - abbiamo cercato di proporre un cartellone di qualità che cerca di abbracciare diversi target d’età, partendo con un mattatore del cinema e del teatro italiano quale Paolo Villaggio. Quest’anno abbiamo cercato di differenziare l’offerta dei nostri spettacoli proponendo al pubblico, oltre ai comici, anche alcuni spettacoli più classici e di nicchia. La scorsa stagione abbiamo registrato oltre 20.000 presenze, quest’anno contiamo di superarci facendo leva, in un momento di crisi, anche sui prezzi: sicuramente un po’ più alti dello scorso anno, ma comunque sempre modici».

Si parte sabato 28 novembre con un'icona della comicità italiana, un attore versatile amato da più generazioni, che arriva a Palermo con un nuovo spettacolo comico in cui ripercorre la sua vita e gli aneddoti che hanno caratterizzato gli esordi e i grandi successi della sua carriera. Si tratta di Paolo Villaggio che porterà allo Spicuzza “Il profumo delle lucciole” il cui testo è ispirato a “Vita, morte e miracoli di un pezzo di merda” e “Delirio di un povero vecchio”. Il secondo appuntamento teatrale dello Spicuzza arriva direttamente dalla trasmissione televisiva “Zelig”: sabato 12 dicembre Paolo Migone, con il suo inconfondibile camice bianco e l’occhio dipinto di nero, metterà in scena “Completamente spettinato” uno spettacolo dalle forti suggestione e dai forti picchi emotivi in cui l’artista mette in scena, in chiave autobiografica e attraverso il filtro della sua comicità corrosiva, le difficoltà di relazione e di comunicazione col mondo, che caratterizzano la vita quotidiana in generale, e in particolare con l’universo femminile.

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Sabato 19 dicembre sarà la volta di “Dentro le mura” con Stefania Zappalà e Alessio Barone, per la regia di Antonio Bonanno. Si tratta di due monologhi in cui due giovani personaggi, apparentemente perdenti e soffocati dalle mura di una città bellissima e spietata, cercano di emergere, di attuare la loro personalissima vittoria. Non si incontrano, ma si sfiorano solo attraverso il proprio dramma. Il primo monologo, “Natale a Croceverde” interpretato da Stefania Zappalà, ha ottenuto lo scorso aprile il premio per la migliore interpretazione nell'ambito di “Il Monologo e i suoi Linguaggi” Rassegna Nazionale di Arti performative, Roma-Associazione Sinestesia.
Dopo molte fortunate esperienze televisive torna a Palermo domenica 31 gennaio Gene Gnocchi in “Cose che mi sono capitate”. L’artista emiliano si cimenta in questo nuovo monologo scritto da Francesco Freyrie e Eugenio Ghiozzi in cui, stralunato, irriverente e ai limiti dell’assurdo, rifletterà, chiuso all’interno di un’auto in balìa degli spazzoloni rotanti di un autolavaggio, sulla sua vita e sulle cose che gli sono, appunto, capitate: dalla nascita del figlio ventriloquo al rapimento subito dalla mafia russa.

Il cartellone del Teatro Spicuzza proseguirà sabato 20 febbraio con Tosca D’Aquino e Sebastiano Somma in “Io Eduardo De Filippo”, un omaggio al grande interprete napoletano fatto di frammenti di commedie, schegge di poesie del grande autore, canzoni da lui immaginate, ricette da lui adorate, aneddoti del tutto inventati, incontri realmente avvenuti, contrasti violenti, rumore e silenzio. Comicità, frizzi, lacci e turbamenti del Novecento, fra il sotto conversare tinta-unita del teatrante ed il grido variopinto dei futuristi, il tutto condito dalle musiche di Eugenio Bennato. Maddalena Crippa sarà invece l’interprete, sabato 27 febbraio, di “E pensare che c’era il pensiero” uno spettacolo culto per molte generazioni, nato dal genio di Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Un titolo che segna, insieme ad altri grandi titoli gaberiani, un preciso spartiacque sul fare e pensare teatro e che rappresenta forse il punto più alto dell’opera della coppia. Sabato 13 marzo la comicità surreale di Lillo & Greg sbarcherà allo Spicuzza con “Sketck & Soda” che racchiude alcuni tra gli sketch più divertenti dell’ultima produzione del duo, anche questa volta in equilibrio tra la comicità surreale, il grottesco ed il cinico umorismo. Lo show passa con scanzonata leggerezza dalla satira (della coppia, dell’alienazione da call center, della brama del successo) a territori surreali (loop spazio-temporali, sogno e realtà) con ritmo veloce, ma non troppo.

Sabato 10 aprile chiude la stagione 2009-2010 del Teatro Pippo Spicuzza “Uomini e donne” un nuovo monologo brillante, firmato e interpretato da Gerardo Di Liberto, che confronterà il funzionamento dei cervelli umani, sottolineando le differenze tra quelli femminili e quelli maschili. Prenotazioni, informazioni e prevendite reperibili sul sito www. tickettiamo.it o al numero 091.6374626; gli abbonamenti costano 170 euro (intero) e 130 euro (ridotto, under 25, over 60 e carte sconto). Anche quest’anno il Teatro Pippo Spicuzza si riconferma “polifunzionale”, aperto cioè, a tutte le tipologie di arte, come un contenitore. In particolare il primo piano del teatro ospiterà la mostra fotografica permanente "The beauty of the scrawl" di Larumasami (all’anagrafe Antonio Giuseppe Valenti) scrittore, fotografo, videomaker indipendente, disegnatore e grafico, VisionArt Director della PsychoLand, ed è stato direttore artistico dell’Acquedolci Independent Film Festival (AIFF), il concorso internazionale per cortometraggi indipendenti. "The beauty of the scrawl" è tra la trasgressione formale dell’opera aperta e la mutevolezza e l’arbitrarietà dell’illusione, l’opera di un fotografo che svela al pubblico il senso della propria autorialità, laddove, consapevole della non assoluta autosufficienza ed autoreferenzialità dell’immagine fotografica ai fini della significazione, presenta se stesso come un “assemblatore di visioni”.

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