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Teatro Massimo: in scena Adriana Lecouvreur

Il teatro nel teatro, il contrasto tra nobiltà e palcoscenico, intrighi politici e un’infelice storia d’amore: questi gli ingredienti di questa "comédie-drame"

Balarm
La redazione
  • 20 febbraio 2009

Dal 21 febbraio all’ 1 marzo, sul palcoscenico del teatro Massimo andrà in scena il più noto e amato titolo del compositore calabrese Francesco Cilea: “Adriana Lecouvreur”, opera nata grazie all’intraprendenza di Edoardo Sonzogno, una “comédie-drame en cinq actes en prose” ispirata alla figura di una vera attrice. Adrianne Lecouvreur, infatti acclamata interprete della Comedie Française, era vissuta tra il 1692 e il l730 , meritandosi da parte di Voltaire l’appellativo di “figlia dell’amore”, ed era morta molto probabilmente per un’emorragia interna, anche se si mormorò che fosse stata avvelenata dalla sua rivale in amore, la principessa di Bouillon.

Titolo molto frequente fino agli anni Sessanta, Adriana Lecouvreur ha scontato l’ostracismo della critica che ha colpito un po’ tutto il teatro musicale italiano del primo Novecento. L'elegante sensibilità dell'opera di Cilea è però sempre stata apprezzata dal pubblico grazie all'interpretazione di illustri primedonne del passato che hanno passato idealmente il testimone a un'altra grande cantante e interprete di oggi come Daniela Dessì.
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Accanto a lei, sul palcoscenico del Teatro Massimo il tenore Fabio Armiliato nel ruolo di Maurizio e il mezzosoprano Ildiko Komlosi quale principessa di Bouillon; Michonnet sarà il baritono Alberto Mastromarino. Il cast comprende inoltre Roberto Tagliavini (Il principe di Bouillon), Aldo Orsolini (L’abate di Chazeuil), Paolo Orecchia (Quinault), Gregory Bonfatti (Poisson), Patrizia Gentile (Mlle Jouvenot) e Luisa Francesconi (Mlle Dangeville). Etoile ospite del corpo di ballo del teatro Massimo per il celebre momento coreografico (firmato da Luciano Cannito) del terzo atto, “Il giudizio di Paride” è Alessio Rezza.

Sul podio dell'orchestra del teatro Massimo, inoltre, torna dopo alcuni anni Donato Renzetti, mentre lo spettacolo è una storica produzione del Teatro dell'Opera di Roma con le scene di Ettore Rondelli e i costumi di Maria de Matteis; la regia è di Giulio Ciabatti. «Fra i tanti lavori che lessi in quel tempo, mi colpì quello di Scribe e Legouvé. La varietà dell’azione che poteva offrirmi situazioni nuove ed eleganti, la fusione della commedia e del dramma nella cornice dell’ambiente settecentesco (che conoscevo bene), il passionale amore della protagonista toccarono il mio cuore e accesero la mia fantasia»: ecco come Francesco Cilea spiegava perché aveva deciso di trarre un’opera da Adrienne Lecouvreur di Eugène Scribe ed Ernest-Wilfrid Legouvé.

Il testo teatrale di Scribe e Legouvé aveva debuttato a Parigi, proprio alla Comédie-Française, e sarebbe poi diventato cavallo di battaglia di attrici come la Bernhardt e la Duse. Piaceva il gioco del teatro nel teatro, il contrasto tra il mondo della nobiltà e il palcoscenico, un Settecento ricreato tra intrighi politici e cicisbei, l’infelice storia d’amore tra Adriana e Maurizio, tutti elementi che si ritrovano anche nell’opera.

Il costo dei biglietti per lo spettacolo va da 10 euro fino a 102, ed è possibile acquistarli al botteghino del Teatro dal martedì alla domenica dalle 10 alle 15. Per conoscere il calendario dettagliato delle rappresentazioni o per maggiori informazioni o ancora per la prevendita telefonate ai numeri 091.6053580 o 800.907080 (tutti i giorni dalle 10 alle 17), o visitare il sito www.teatromassimo.it.
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