TEATRO
Teatro Lelio: attori navigati e giovani leve
«È un rito che torna, un’emozione che rinasce. Signori, riapre il sipario» - sono le parole di una Giuditta Lelio grintosa e battagliera per la presentazione della stagione 2005/2006 del teatro Lelio di Palermo in via Furitano 5a, di cui cura da sempre la direzione artistica. Il Teatro Lelio non perdendo l’anima classica propone un nuovo cartellone che vede insieme attori navigati come Oreste Lionello e giovani leve della comicità come Ernesto Maria Ponte, passando per i Treeunquarto e Maurizio Micheli. «Investiamo su questi attori, beniamini del pubblico cittadino, continuando a sfidarci - dichiara la Lelio - ci piace rischiare per attrarre i giovani e strapparli dal tedio televisivo che appiattisce coscienze critiche e domande indesiderate». La stagione inizia con “Carabinieri si nasce” il 5 e 6 novembre, scritto e diretto da Pino Ammendola, attore e regista che calca le scene italiane con successo da molti anni. Lo spettacolo è una commedia degli equivoci con un maresciallo della "benemerita" che durante la notte di Capodanno nell’isola di Ginestra dovrà dipanare il bandolo di una matassa sempre più grande. Si continua il 10 e 11 dicembre con l’omaggio di Elio Pandolfi alla sua grande passione musicale con “Operetta mon amour”. Accompagnato in scena dal pianista Marco Scolastra, il cantattore Pandolfi proporrà la sua personale e garbata passeggiata tra le arie di Strauss e Lehar, forte del suo mezzo secolo di vita tra boccascena e platea. Il 21 e 22 gennaio irrompono in scena le “Follie erotiche teatrali” di Ernesto Maria Ponte e Antonio Pandolfo. Un testo tendente al cabaret che parla di sesso, giocando con i tabù e con i pregiudizi che lo circondano.
Ma non di solo cartellone si vive. Continuano, infatti, anche quest’anno le attività del Teatro Lelio per i ragazzi. Per la rassegna dedicata alle scuole Pianeta Giovani, il Teatro Lelio proporrà “Pierino e il lupo” di S. Prokofiev, “Giulietta e Romeo” di W. Shakespeare, “La lunga notte di Medea” di C. Alvaro e la nuova produzione “Il gabbiano ferito”, tratto dal classico di Cechov da Giuditta Lelio, che ne cura anche la regia. Tornano anche le attività della Scuola di Teatro intitolata a “Italia Lelio”, madre di Giuditta e attrice anch’essa, che si rivolgono a giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, residenti nella provincia di Palermo. I corsi, biennali e di durata trimestrale, si articolano tra discipline quali dizione, fonetica, recitazione e movimento corporeo. Alla fine di ogni corso gli allievi parteciperanno ad un saggio che offrirà loro l’opportunità di essere tra i protagonisti di uno spettacolo prodotto dal Teatro Lelio, come già accaduto nelle scorse stagioni. Tra i progetti futuri per il prossimo triennio poi ci sono le produzioni di “Creatura di sabbia” di Tahar Ben Jelloun, “I giganti della montagna” di Pirandello, “Il borghese gentiluomo” di Molière, “Il gabbiano” di Cechov e “Il cortile degli aragonesi” di anonimo del ‘700. In cantiere anche incontri e dibattiti sulla cinematografia con Damiano Damiani e sulla drammaturgia di Vitaliano Brancati. Tra tanti progetti, l’immagine che emerge è quella di un teatro che guarda avanti e scommette sui giovani e la città. Alla fine c’è spazio ancora per un ultimo appello rivolto ai colleghi palermitani, che Giuditta Lelio esorta ad incontrarsi insieme: “«È ora che le maestranze teatrali, tutte, dagli attori ai tecnici, si uniscano per fare un fronte comune di dialogo con gli enti locali».
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