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Teatro Biondo: “Spettri” e “Sibilla d’amore”

  • 16 novembre 2004

Gli “Spettri” di Massimo Castri aprono la nuova stagione del teatro Biondo di Palermo (via Roma 258), in scena dal 17 al 22 novembre e poi nel mese di marzo. In realtà, si tratta dell’ultimo spettacolo previsto dal cartellone dell’anno scorso che in un primo momento si pensava sarebbe saltato perché è stata necessaria una sostituzione in corsa della protagonista del testo di Ibsen: il posto di Valeria Moriconi, infatti, è toccato ad Ilaria Occhini. Il testo risale al 1882 e racconta la storia del giovane Osvald interpretato da Pierluigi Corallo che, dopo aver vissuto per tanti anni a Parigi perché la madre Helene Alving (Ilaria Occhini) l’aveva allontanato da casa, sceglie di tornare al nido familiare. La situazione sarà diversa poiché, anche se Osvald non è mai stato informato dell’accaduto, il padre è ormai morto e in casa troverà solo la madre Helene che aveva deciso di tenere lontano il figlio perché non fosse influenzato in senso negativo dal padre. Ancora dolore per Osvald, malato di sifilide, che non potrà trovare sollievo nemmeno nell’amore verso Regine, la cameriera perché scoprirà attraverso le parole della madre che si tratta di una sorellastra.

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Sono due i temi cari ad Ibsen affrontati all’interno di questo spettacolo teatrale: il rapporto tra madre e figlio e l’ereditarietà di caratteri e tare in famiglia. Lo scontro-incontro tra Ilaria Occhini e Pierluigi Corallo, madre e figlio sulla scena rappresenta la lotta maschile e femminile giunta al suo apice. Ibsen, infatti, riesce a dar vita ad un testo dalle tinte forti, in cui si intrecciano diversi fili: la cristallizzazione di una vita intera vissuta nel passato, il pessimismo e l’incapacità di immaginare un futuro diverso. Come un’altalena che torna sempre indietro, anche per Osvald non ci sono possibilità di evasione, ma solo un continuo ripetersi degli stessi gesti ed errori del padre: il figlio diventa uno spettro, una copia del padre. Il resto del cast è composto da: Luciano Virgilio che interpreta il pastore Manders, Alarico Salaroli è Engstrand, mentre Irene Petris veste i panni della figliastra Regine. Contemporaneamente, al ridotto del teatro Biondo, nella Sala Giorgio Strehler, fino al 12 dicembre si può assistere a “Sibilla d’amore” di Osvaldo Guerrieri. Lo spettacolo è un monologo ben interpretato da Liliana Paganini e diretto da Pietro Carriglio che ne ha curato anche le scene.

In meno di due ore, Liliana Paganini è brava a tener viva l’attenzione ed a tratteggiare la vivace vita sentimentale della poetessa Sibilla Aleramo, partendo da alcuni episodi che ne hanno influenzato la sua intera vita: il dover lavorare presto nell’azienda del padre e subire le attenzioni di un uomo che la violenterà mentre è ancora un’adolescente; le nozze riparatrici e il figlio che poi non è nato, ma anche una vita fatta di fughe e partenze, senza pensieri. Mentre aspetta di festeggiare il suo compleanno, ormai avanti negli anni, ma ancora viva e bella, la caparbia e volitiva Sibilla racconta della sua ultima conquista, un giovane studente, mentre sorseggia moscato e viaggia con le parole da un amore all’altro, finchè non si sofferma su quello che le ha scalfito l’anima più nel profondo: il poeta visionario e malato, Dino Campana. Racconta delle lettere, dei telegrammi e delle fugaci fughe d’amore che hanno legato indissolubilmente la vita dei due scrittori, fino a quando la malattia di Dino Campana non ha decretato la fine dell’amore e la morte del poeta. Per maggiori informazioni sul costo del biglietto per assistere a “Spettri” o a “Sibilla d’amore”, direttamente al botteghino del Biondo allo 091.7434341.

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