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Stop allo sport: la protesta del Coni Sicilia

Si perde un'importante pagina dello sport isolano: bloccata la manifestazione alla quale, ogni anno, hanno partecipato oltre 3.000 atleti

Balarm
La redazione
  • 15 aprile 2010

Manifestazioni annullate, mancanza di finanziamenti, impianti che cadono a pezzi, Federazioni in difficoltà e società sportive al collasso. Questa è l’attuale fotografia dello stato di salute dello sport siciliano, un mondo che continua ad essere mortificato e strozzato da un bilancio regionale sempre più esiguo. Così si perdono importanti pagine dello sport isolano, come quella del Trofeo Sicilia, che a giorni avrebbe dovuto celebrare la sua 41° edizione. Una manifestazione alla quale ogni anno hanno partecipato oltre 3.000 atleti in rappresentanza delle nove province e che nelle più recenti edizioni è stata arricchita dalle presenze delle delegazioni di atleti provenienti da paesi stranieri (le comunità italiane all’estero: Brasile, Argentina, Venezuela, Canada, Stati Uniti, Malta e Svizzera) e dalla finale dei Giochi Sportivi Studenteschi.

Una kermesse sportiva di altissimo livello, con un impatto importante sul territorio e con la prerogativa eccezionale di essere dedicata alla fascia di età dei più giovani con il coinvolgimento di tutte le scuole siciliane nonché del mondo della disabilità. Ma questo si annuncia come il primo di una lunga serie di funerali che il mondo dello sport sarà costretto ad annunciare, a causa di un triste ed inesorabile effetto “domino” che partendo dal vertice rischia di coinvolgere tutto lo sport.
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«Se il Coni Regionale trova difficoltà economiche per sostenere iniziative di grande successo e di grandissimo valore che si svolgono in Sicilia da ben 40 anni, pensate alle enormi difficoltà in cui si trovano le Federazioni, gli Enti, le Discipline Associate e le Associazioni Sportive. È certamente un segnale allarmante, si rischia di far saltare l’intero sistema sportivo siciliano con evidenti e preoccupanti ricadute occupazionali e sociali»: queste le parole del Presidente del Coni Sicilia, Massimo Costa. Nel 2000 l’investimento della Regione nei confronti dello sport era pari ad € 30.513.000, mentre le previsioni di bilancio per l’anno 2010 raccontano di un investimento pari a soli 7.000.000 di euro.

Unanime il grido di allarme: lo sport è al collasso, le ulteriori riduzioni degli stanziamenti, hanno creato gravissimi disagi ad un comparto già fortemente provato. Il risultato è uno scenario apocalittico, che paralizza lo sport di base, lo sport scolastico, le manifestazioni regionali, la vita di migliaia di società, degli enti di promozione sportiva, delle federazioni e delle discipline associate. A tutto questo si aggiunge il rischio per migliaia di cittadini di perdere il posto di lavoro, perché lo sport, anche se non sindacalizzato, produce lavoro. Sono infatti oltre 32.000 gli occupati nel settore dello sport.

E dire che l’importanza dello sport viene confermata dai dati dell’Osservatorio Regionale dello Sport: oltre 350.000 tesserati alle Federazioni Sportive, oltre 650.000 tesserati alle Discipline Sportive Associate ed agli Enti di Promozione Sportiva, oltre 5.000 associazioni sportive, oltre 10.000 dirigenti di organizzazioni sportive. Il recente rapporto redatto dal Censis ci dice che lo sport è il fenomeno sociale più diffuso sul territorio italiano con un punto di offerta sportiva ogni 631 abitanti, sopravanzando di gran lunga scuole, chiese, ospedali e financo le panetterie.
«Raccogliendo le preoccupazioni di un intero settore produttivo – ha continuato il Presidente - e confidando nel senso di responsabilità e nella sensibilità della classe politica, rivolgo un accorato, ma convinto appello al Governo della Regione Siciliana affinchè trovi le soluzioni necessarie a porre rimedio a questa incresciosa situazione, nella convinzione che l’Ars ed in particolare la Commissione Bilancio sappiano fornire, dal canto loro, chiari segnali di attenzione ad un movimento così glorioso ed importante per il futuro della nostra terra».

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