ARTE E ARCHITETTURA
“Stock”, scambio di creativitá tra Palermo e Norimberga
La struttura decadente ma ancora estremamente affascinante del teatro Garibaldi alla Kalsa si è trasformata in luogo di incontro e di confronto creativo tra artisti di Palermo e di Norimberga. Nell’ambito del progetto “Stock”, dal 23 aprile al 2 maggio, si è svolto un workshop di “interazione” che è nato grazie alla voglia di confrontarsi con la realtà internazionale dell’arte contemporanea. Il progetto, realizzato con il contributo dell’AAPiT della Provincia di Palermo, del Comune di Norimberga e del Goethe Institut-Palermo, intende dar vita ad uno scambio culturale tra artisti di siciliani e tedeschi, ma anche tra organizzazioni, operatori culturali e istituzioni. Quattro gli artisti partecipanti provenienti da Norimberga: Ignazio Tola, Florian Tuerke, Philipp Moll, Ladislav Zajac. Tra gli artisti locali sono presenti Simone Mannino, Gianluca Scuderi, Philippe Berson. Gli artisti hanno realizzato le loro singole opere che coesistono armonicamente, grazie ad un confronto costante, dando vita ad un’unica mostra di lavori realizzati in loco (Teatro Garibaldi, piazza Magione, mostra visitabile fino al 13 maggio, dal lunedì alla domenica, dalle ore 17 alle 20).
La mostra realizzata al Teatro Garibaldi, curata da Marcello Faletra, è frutto dell’armonia e della volontà di dialogo nata tra gli artisti tedeschi e palermitani e, nonostante le difficoltà dovute al luogo particolare in cui è allestita, artisti e curatori hanno trovato soluzioni che permettono di fruire le opere al meglio. Il palcoscenico del teatro è occupato in parte dalla gigantesca scultura di Philippe Berson, realizzata con frantumi di ossa. Ricalca, su scala più grande, le piccole statue erotiche dell’antichità. Sulla destra circa trenta tele di Simone Mannino (Palermo, 1981) occupano le pareti, ripercorrendo le varie tappe dell’opera creativa di questo giovane pittore palermitano. Davanti al palco un’ironica installazione di Philipp Moll (Norimberga, 1970) che propone una sua personalissima visione di famiglia tedesca, sottoforma di tredici parallelepipedi realizzati con differenti materiali. La platea è occupata da un’eterea installazione di chicchi di riso colorati che Ladislav Zajac (Kosice, 1978) ha realizzato per il teatro Garibaldi. Sono cerchi Zen, grandi circonferenze dai colori accesi, centro di una forte ma sottesa energia creativa. Florian Tuerke (Norimberga, 1977) ha realizzato due installazioni sonore interattive che agiscono in base alla presenza del fruitore e ai rumori dell’ambiente circostante. Una grande installazione sonora dà il benvenuto al pubblico emettendo suoni solo nel momento in cui una fotocellula, posta sull’opera, registra la presenza di un fruitore. Gianluca Scuderi (Palermo, 1979) presenta un video, girato a Valencia, che intende proiettare il fruitore in una realtà lenta ed eterea, non soggetta ai ritmi frenetici della società contemporanea. Ignazio Tola (Sardegna, 1971) realizza delle installazioni luminose con i vasetti di plastica colorati degli yogurt in commercio. Un prodotto industriale omologato viene tradotto in un gesto creativo originale ed unico che può essere considerato bello e utile.
Come afferma Simone Mannino: «Palermo e Norimberga sono due città, luoghi ipotesi di comunicazione e di conoscenza, di crescita, di confronto ed incontro. Gli artisti proposti esprimono un’operatività individuale e collettiva che attinge senso e ispirazione dai drammi e dalle difficoltà, che quotidianamente rischiano di soffocare queste intenzioni. Essi rappresentano da un lato il cammino dello scambio che dalla scultura alla pittura, dalla fotografia al video, dalla scrittura alla performance si afferma nel circostante, “il contemporaneo”. Dall’altro il tentativo di operare fuori dagli schemi e dalle strutture ormai consolidate dell’arte, tentativo che non trascura le dinamiche di distribuzione e promozione dell’arte, ma che si propone di definirne livelli, relazioni e logiche». «“Stock” può essere un impulso per gli artisti coinvolti a promuovere la riflessione tramite l’arte - afferma Ignazio Tola - è un’occasione per conoscere una realtà differente per migliorare e per spingere le istituzioni, gli operatori culturali, gli artisti stessi, a crescere e guardare oltre i propri confini economici, geografici e culturali. Lo scambio è infatti una possibilità di occuparsi di sé stessi e di dialogare. È sempre attuale dire - conclude Tola - che l’arte non ha perso la sua forza propulsiva all’assunzione di responsabilità. Le sue caratteristiche contribuiscono, infatti, alla messa in discussione di sé, quale premessa di un processo creativo vitale».
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