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“Spazi di luce” allo Spasimo

Disegni, tavole di studio e proiezioni fotografiche ispirate agli stucchi del Serpotta si potranno visitare fino al 25 gennaio, tutti i giorni, dalle 9.30 a mezzanotte

  • 14 dicembre 2003

Continua nel segno di Giacomo Serpotta il natale a Palermo. S’inaugura, infatti, lunedì 15 dicembre alle 17, la mostra “Spazi di luce” dedicata proprio all’artista e ospitata dal complesso monumentale di Santa Maria dello Spasimo. La mostra, promossa dall’assessorato comunale alla Cultura, vuole valorizzare e far conoscere a palermitani e turisti gli studi sull’arte serpottiana, realizzati dai dottorandi della facoltà di Architettura di Palermo. Com’è nata l’idea della mostra? Lo scorso anno accademico, il Dipartimento di design di Palermo ha proposto un’esercitazione di visual design e comunicazione strategica sul tema “Giacomo Serpotta a Palermo” da far sviluppare agli studenti di Architettura ed a quelli della scuola di specializzazione in Disegno industriale.  Sono proprio i frutti di questo progetto, oggi, ad essere in mostra negli spazi di Santa Maria dello Spasimo.

Disegni, tavole di studio e proiezioni fotografiche ispirate agli stucchi del Serpotta si potranno visitare fino al 25 gennaio, tutti i giorni, dalle 9.30 a mezzanotte. L’ingresso alla mostra, curata dall’architetto Sandro Giacomarra e organizzata con la collaborazione del Dipartimento di Disegno Industriale della facoltà di Architettura di Palermo, è gratuito. Accanto alle realizzazioni dei dottorandi di architettura, si potranno ammirare anche le fotografie di Sandro Scalia, accomunate da un unico tema: le opere del Serpotta, custodite negli oratori della città di Palermo. L’allestimento della mostra si articola su alcune componenti spaziali che, attraverso l’uso di nuove tecnologie multimediali, offrono nuovi spunti di riflessione e guidano il visitatore alla scoperta del grande scultore, costituendo il punto di partenza del processo conoscitivo. Il coordinamento generale e il progetto di allestimento sono di Loredana Benincasa e Cinzia Ferrara.

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