TEATRO
Siciliane memorie al Palermo Teatro Festival
Hanno un sapore di altri tempi i prossimi due appuntamenti del Palermo Teatro Festival nello spazio teatrale del Nuovo Montevergini, nell’omonima piazza a Palermo, tempi di emozioni collettive forti, quando erano gli ideali a trascinare le masse e, considerando su quali canali si muoveva allora la comunicazione (ancora il mondo non era global!), di certo non è poco. Ma vediamo un po’ più da vicino di cosa si tratta. Si comincia il 2 e 3 novembre con lo spettacolo “Lu patruni è suvecchiu”, ideato e diretto da Enrico Stassi e Umberto Leone, con Maria Teresa Coraci insieme agli stessi autori sulla scena. Lo spettacolo, in prima nazionale, è un omaggio ad un singolare personaggio vissuto negli anni settanta, Pino Veneziano, originale cantastorie di Selinunte, suggestivo luogo di rovine lungo la splendida costa sud-occidentale della Sicilia. In questo angolo di paradiso, in quegli anni, un gruppo di amici gestiva un ristorante, una sorta di terrazza a mare, “Lido azzurro”, questo il nome che il posto aveva allora, meta di buongustai, amanti della natura e “compagni”, dove il nostro cantore di canzoni d’amore e di lotta, da lui stesso composte, serviva ai tavoli. Sono così le canzoni di Veneziano, ricche degli umori fervidi e delle cronache animate di quegli anni, ad essere riportate sulla scena da un valido gruppo di musicisti (Giovanni Mattaliano, clarinetto e sax, Angelo Berardi, violino e tromba, Ruggiero Mascellino, fisarmonica, Massimo Patti, contrabbasso) in uno spettacolo appassionato, il cui titolo è preso in prestito da uno dei brani del cantautore, una produzione dello stesso Palermo Teatro Festival.
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