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Sicilia e cinema: stereotipi di un set naturale

Fin dai primi anni del Ventesimo secolo la Sicilia è stata utilizzata come set naturale per produzioni cinematografiche; talvolta però è stata stereotipata

  • 3 dicembre 2012

Me lo posso prendere? Allora me lo posso prendere? ME LO POSSO PRENDERE? Così recita Totò nel film "Nuovo Cinema Paradiso", chiedendo al povero Alfredo di poter portare via spezzoni di pellicola. "Nuovo Cinema Paradiso", capolavoro di Giuseppe Tornatore fu vincitore nel 1990 del Premio Oscar come migliore film straniero. Nell'immaginario collettivo, questo film è il Cinema; la sua colonna sonora eseguita dal grandissimo Ennio Morricone echeggia nelle anime di tutti noi. La produzione e la diffusione delle immagini ha caratterizzato il nostro secolo e a questo si è unito il fenomeno del personaggio-mito che fa presa sull'immaginario collettivo.

Proprio la cultura di massa della società industriale fonda l'informazione attraverso l'immagine, divenendo così oggetto di considerazione artistica. Perchè fanno così presa le immagini? Perchè è il sogno in movimento che si standardizza nel tempo. Il cinema è in grado di modificare i canoni estetici, le modalità comunicative e le mode, che pure contribuisce a segnare. Ha dato capolavori indimenticabili, ci ha commosso, divertito, ma soprattutto resta un mezzo in grado di dominare le coordinate spazio-temporali, di identificarsi con l'inconscio di massa, testimone dell'immaginario del mondo. E poi, la tecnica cinematografica segue l'evoluzione tecnologica; il digitale come il virtuale fanno parte di questo.

Cosa è il cinema per il mondo? Strumento di svago, prodotto industriale della società dei consumi, strumento di autorappresentazione sociale e strumento d'espressione artistica. Il tempo, lo spazio e la trasformazione: questi in sintesi I tre elementi. Da subito il cinema si afferma come mezzo destinato ad incidere profondamente nella vita dell'umanità per la forza immensa di suggestione delle immagini in movimento, in grado di attivare dinamiche di identificazione.

Nel buio della sala cinematografica lo schermo di luce e colore ha certamente un potere magnetico per lo spettatore che avverte di avere con lui un rapporto personale ed esclusivo tanto che, come scrive Roland Barthes tutto accade come se un lungo stelo di luce delineasse I contorni di una serratura e tutti noi, attoniti, guardassimo attraverso il buco. Ogni filmato, ogni fotogramma è un prodotto sociale che nasce da un confronto di idee, da una cultura, da variegate forme di interazione fra individui, gruppi, classi sociali.

Già nei primi anni del Ventesimo secolo la Sicilia è stata utilizzata come set naturale per produzioni cinematografiche. Si ricorda che i primi film girati in bianco e nero, risalgono agli anni Trenta ed appartengono ad Angelo Musco ed al suo gruppo teatrale; sono considerati l'anello di congiunzione fra il teatro dialettale siciliano ed il cinema. Si arriva presto ad un grande capolavoro, la pellicola neorealista "La Terra Trema" di Luchino Visconti, una libera reinterpretazione del romanzo "I Malavoglia" di Verga del 1947.

Altro grande capolavoro sempre attuale è il "Gattopardo" di Luchino Visconti, tratto dalla omonima opera di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, con un cast d'eccezione: Claudia Cardinale, Alain Delon e Burt Lancaster. La storia racconta che in una stanza d'albergo di Palermo, Claudia Cardinale trova tra le lenzuola Luchino Visconti ed Alain Delon. Nel tempo vennero realizzati film tratti da grandi opere, come quelle Leonardo Sciascia, Luigi Capuana, Federico De Roberto, Ercole Patti, Elio Vittorini, Vitaliano Brancati, Gesualdo Bufalino e Luigi Pirandello.

La Sicilia si presta come set naturale a cielo aperto. Molto spesso però quest'isola, attraverso l'audiovisivo, è stata stereotipata. La mafia ne è la triste icona. Per immediata rete associativa, ricordiamo il film "La Piovra", film del 1984; il commissario Corrado Cattani interpretato dal bravissimo Michele Placido è stata tra le prime fiction ad essere seguita da milioni di telespettatori.

Altro fiore all'occhiello è la serie de "Il Padrino" di Francis Ford Coppola. Salvatore Giuliano è stato il personaggio storico siciliano a cui il cinema ha dato maggior risalto. Come non ricordare il film "Salvatore Giuliano" del 1963 di Francesco Rosi, girato ed ambientato dove effettivamente visse il personaggio, fra Montelepre e Castelvetrano. Altra filmografia in tema di mafia, come anche lotta alla mafia, sono i film tratti dalle storie personali di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rosario Livatino, Placido Rizzotto, Totò Riina e Peppino Impastato.

E poi, la Sicilia ha donato molti attori al cinema mondiale, come Frank Capra, Michael Cimino o, l'indimenticabile fantasma di "Ghost", quello spirito dispettoso con cui si intrattiene Patrick Swayze in metro, l'attore Vincent Schiavelli. Altri come Franco Franchi e Ciccio Ingrassia o gli attuali Leo Gullotta, Luigi Maria Burruano, Tony Sperandeo, Maria Grazie Cucinotta, Luigi Lo Cascio, Tiziana Lodato, Beppe Fiorello, Ficarra e Picone, sono per una immediata rete associativa, icone dalle Sicilia cinematografica.

Le produzioni visuali sono le più importanti volano per lo sviluppo turistico di un territorio, avendo effetti sullo stesso, di primaria importanza. A regolamentare nei vari territori, il sistema delle produzioni, sono le Film Commission, ovvero, dei veri e propri organismi che, regolati istituzionalmente e con dei fondi propri, attirano produzioni cinematografiche e televisive. La Sicilia è terra di turismo, per il fascino che essa genera producendo nella sua incarnazione naturale: cinema, comunicazione, pubblicità ed immagine.

Ma perché funzionino tali organismi, devono essere gestiti da competenti e non risulta che la Sicilia negli ultimi tempi, si sia distinta per questo. Per dire, il calzolaio, non farà mai lo chef. Il cinema è un elemento integrante per la sua appartenenza ai mass-media, per il suo essere insieme industria culturale; nato dalla commistione di economia, tecnologia, storia, cultura, fantasia e creatività.

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