ATTUALITÀ
Sgarbi saluta Salemi: «a fine mandato vado via»
L'annuncio inatteso per la presentazione di un'opera di Cèzanne; «Aveva ragione Toscani, in Sicilia la mafia è la burocrazia. Non c'è futuro».
Sembrava che il guerriero della Bellezza non dovesse demordere mai. Pareva piuttosto che la sua personalissima lotta in difesa dell’attivismo, fosse destinata ad essere condotta fino alla fine. E in effetti una fine si aspetterà: quella del mandato. Vittorio Sgarbi annuncia la sua resa, dichiarando il ritiro da Salemi al termine degli ultimi due anni che gli rimangono nelle vesti da Sindaco. Dopo polemiche infuocate e accesi battibbecchi mediatici, arriva la dichiarazione che non tutti si sarebbero aspettati, considerato il fervore con cui il Sindaco di Salemi aveva difeso la sua fiducia nella Sicilia.
«Non mi ricandiderò più a Salemi. Oggi celebro la morte della mia attività di sindaco in Sicilia». Così le parole di Sgarbi stracciano gli entusiasmi di chi era accorso alla conferenza stampa tenuta sabato 6 agosto all'hotel Wagner di Palermo, per la presentazione di un prezioso acquerello di Cézanne dal valore di 40 milioni di euro e presto esposto a Salemi, pensando di trovarsi di fronte ad una cerimonia di conquista, che, invece, si è trasformata nell’attestazione di una resa: «Non si può fare il sindaco in Sicilia, e ho sbagliato ad accettare di farlo». Dichiarazioni che arrivano dopo che la giunta del famoso comune del trapanese è finita sotto i riflettori della cronaca per le presunte infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale in seguito all’arresto del deputato regionale, Giuseppe Giammarinaro.
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