MUSICA
Samuel dei Motel Connection: Palermo, il disco, il futuro
Tappa a I Candelai per il tour dei Motel Connection, progetto parallelo di Samuel dei Subsonica, che ci parla di Palermo, del nuovo disco e dei progetti futuri
La musica è sperimentazione continua: questo concetto è valido più che mai per un progetto come quello dei Motel Connection, nato nel 2000 dall'incontro tra Samuel, frontman e voce dei Subsonica, Pisti, dj orientato verso le sonorità dance e Pierfunk, primo bassista dei Subsonica.Il nuovo album, "Vivace", è in uscita il 9 aprile e loro sono in tour in Italia: per la tappa di Palermo, appuntamento sabato 16 marzo alle ore 22, presso I Candelai. I biglietti hanno un costo di 12 euro più diritti di prevendita e sono in vendita da Link (via Roma 443), presso il circuito Box Offrice oppure direttamente al botteghino de I Candelai.
Abbiamo chiesto direttamente a Samuel di parlarci di tutto questo e del suo rapporto con la Sicilia, in una conversazione tra passato, presente e, naturalmente, futuro.
Partiamo dal tuo rapporto con il pubblico palermitano...
Sicuramente positivo e molto affettuoso. Sono stato qui con i Motel Connection qualche anno fa: abbiamo trovato un pubblico molto caldo, preparato, con molta voglia di ascoltare musica. Ogni volta venire qui è un piacere.
Che ricordo hai del primo concerto fatto a Palermo?
Era la fine degli anni Novanta, con i Subsonica, ed eravamo ai Cantieri Culturali alla Zisa, che ho visitato di nuovo di recente, lo scorso gennaio . Si tratta di un ricordo un po' sbiadito nel tempo, anche perché fu tutto molto frenetico, fatto nel giro di poche ore.
I Cantieri sono simbolo di rinasita culturale per la città: che differenze hai notato tra allora e adesso?
All'epoca era tutto più fatiscente, quasi una situazione da centro sociale. Adesso ho trovato un contesto decisamente migliorato.
Quindi ci tornerai?
Spero! È un posto molto grande che può accogliere molta gente, magari torneremo coi Subsonica...
Palermo e la musica indipendente: che idea ti sei fatto a proposito di questo rapporto?
Capito spesso a Palermo (Samuel è legato sentimentalmente all'attrice palermitana Isabella Ragonese, ndr:): c'è una vita da “pubblico” molto intensa. Un luogo come la Vucciria, ormai, c'è solo qui, non ci sono molti altri posti in Italia in cui puoi andare ad ascoltare musica per strada, vivendola in quel modo. È una grande fortuna che penso si riversi anche su chi fa musica. C'è una forte identità, anche dal punto di vista della sperimentazione, c'è la voglia di inventarsi un suono, di inventarsi qualcosa. Credo che sia una regione molto sana da questo punto di vista.
A quando un vertical stage (loro peculiare performance che utilizza come palcoscenico diversi balconi di un edificio) sui balconi palermitani?
Il mio sogno sarebbe quello di fare un vertical stage alla Vucciria, ne parlo già da un po'. Adesso abbiamo in programma una performance a Catania, nel mese di maggio: sarà un double trouble, una cosa un po' più accesa insieme ad altri artisti, ma vorremo farlo anche qui. Di sicuro torneremo presto a Palermo, con un altro progetto ancora da definire, che coinvolgerà gli studenti e il mondo del lavoro.
Parliamo del nuovo album dei Motel Connection: qualche anticipazione?
Esce il 9 aprile e si intitola “Vivace”: titolo italiano, anche se noi cantiamo in inglese, perché è un termine preso in prestito dalla musica classica. Indica un ritmo sostenuto, quindi molto veloce. Questo album vive di un'attitudine punk rispetto agli altri: punk non da intendere come genere, suono degli anni Settanta, ma piuttosto come “idea” di cambiamento, di distruzione dei codici esistenti: il disco più veloce e più aggressivo dei Motel Connection mai fatto, utilizza la struttura ritmica della dance alla quale abbiamo appoggiato sopra delle canzoni.
Subsonica e Motel Connection: progetti paralleli, diversi in cosa?
Sono progetti che si differenziano dal punto di vista del pubblico: i Motel Connection sono più specializzati nella musica dance e si possono permettere un livello di sperimentazione più sottile. Raggiungono un pubblico diverso, più settoriale, più piccolo e permettono di entrare in contatto con l'ambiente dei club, più piccolo e più rarefatto, che consente una maggiore vicinanza con il pubblico. È un ottimo contesto in cui sperimentare, un modo per guardare al mondo non da un palco di 5 metri, ma da una distanza decisamente inferiore.
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