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Salute: apre a Palermo la farmacia sociale per bisognosi

Apre a marzo una farmacia sociale presso l'Istituto Villa Nave delle Suore teatine: 500 famiglie in difficoltà economica riceveranno i farmaci gratuitamente

  • 26 febbraio 2017

Da poco la Sicilia ha aderito all'iniziativa del Banco Farmaceutico volta a contrastare la povertà e garantire cure anche a chi non potrebbe permettersele. Con lo stesso intento, apre a marzo, all'Istituto Villa Nave delle Suore teatine (via Nave 51), una farmacia sociale.

Così, le 500 famiglie che si trovano in difficoltà economica e che sono assistite presso l'istituto, riceveranno i farmaci di cui hanno bisogno gratuitamente. Un'iniziativa solidale che nasce dalla consapevolezza che il diritto a ricevere cure e assistenza sia inalienabile e, pertanto, non possa essere negato.

La farmacia sociale sarà attiva proprio grazie ai farmaci donati dal Banco Farmaceutico con la Giornata di raccolta del farmaco e il surplus di produzione delle industrie. L'iniziativa vanta anche il contributo di Federfarma Palermo, che si occuperà di indicare i farmacisti volontari che possano dare il loro contributo durante i turni di apertura.

Ad annunciare l'avvio del progetto, suor Paola Di Leo (direttrice dell'Istituto Villa Nave) e Vincenzo La Mantia (coadiutore direttivo) che hanno ricevuto una prima parte dei farmaci raccolti da parte del presidente di Federfarma Palermo, Roberto Tobia, e dal delegato provinciale del Banco Farmaceutico, Giacomo Rondello.

Tutti i cittadini sono invitati ad iscriversi all'elenco dei volontari sul sito dell'Istituto in quanto sono ricercati anche profili necessari ad organizzare e fare funzionare la farmacia sociale.

«La farmacia sociale aperta a tutti – dichiara Roberto Tobia – è un obiettivo cui Federfarma Palermo dà sin d’ora la propria disponibilità, a conferma del ruolo sociale sempre più forte che i farmacisti palermitani intendono assicurare per dare risposte a quanti, ad esempio, non possono più neanche pagare il ticket sui farmaci salvavita dispensati dal Servizio sanitario nazionale».
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