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Raiz, vita ed emozioni in una musica senza razza

  • 16 novembre 2004

Poche voci meglio della sua potrebbero dare espressione, valore e anima alla multiculturalità decantata nei suoi pezzi come la giusta chiave di lettura dei rapporti umani. Per comunicare un messaggio che abbracci tutte le razze del mondo ci vuole una voce che le sappia rappresentare, come un lamento, una preghiera languida, ma vibrante che nasce tra i vicoli di una Napoli soleggiata e si spinge oltre il Mediterraneo, attraverso le bancarelle lontane di una Casbah araba trascinandone con sé tutta l’atmosfera. Tutto questo e molto di più è Raiz, ex voce storica degli Almamegretta, in concerto a Palermo, venerdi 19 novembre alle 21.30 al Bier Garten, in viale Regione Siciliana 6469 (biglietto 10 euro al botteghino la sera del concerto, organizzazioni Musica e Suoni).

Trascinante, accattivante sempre sorprendente, Gennaro Della Volpe – questo il nome all’anagrafe – si presenta per la prima volta al grande pubblico da solista, col suo primo album senza il gruppo con cui ha entusiasmato le critiche degli ultimi anni. Senza gli Alma, dunque, ma con tutta la forza di quelle sensazioni che a ritmo di dub hanno rapito migliaia di fans. Arriva come una promessa di successo già assicurato Wop, un disco poliglotta che parla le lingue di tutti i popoli riunendole in un unico linguaggio universale, quello della pace e del confronto tra le culture. E questo progetto nasce proprio come un inno alla cultura meticcia, figlia di nessuno, ma pur sempre umana in una mescolanza di tradizioni e valori puri, come la vita e la convivenza. Per realizzare questa filosofia di vita e renderla Musica, Raiz usa la sua arma più inconfondibile, la voce, e poi una serie di sonorità talmente caratteristiche da evocare luoghi lontani eppure quasi palpabili al primo ascolto, come bouzouki di Mauro Pagani che apre l’album, quasi come ad aprire una prima ampia visuale immaginaria all’ascoltatore.

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Fin dall’esordio, nel 92 gli Almamegretta si impongono da veri innovatori nella scena musicale nostrana con questa vincente commistione tutta partenopea di funky, reggae ed elettronica, conquistando consensi su consensi. Da lì “o Raiz” dà vita auna carriera stellare che lo porta a collaborare con i Massive Attack, Pino Daniele, i Letfield, gli Orchestral World Groove di Gaudì, gli Asian Dub Foundation, Mauro Pagani, dà vita al progetto Ashes con Bill Laswell ed Eraldo Bernocchi, si fa sentire nel "Tangerine cafè" di Luigi Cinque come nell’esperimento sulla taranta salentina di Stewart Copeland. E poi il teatro (Brecht con i Cantieri Teatrali Koreja, i readings canori su versi della beat generation) e il cinema come attore ("Cuore scatenato", il western siciliano di Gianluca Sodaro) e come autore di colonne sonore ("Luna rossa" di Antonio Capuano"). E così via fino a oggi, quando decide di dare vita a una creatura tutta sua. Genuina come un gli occhi di un bambino senza passaporto.

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