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Quattro giorni di cabaret all’Agricantus

  • 18 febbraio 2004

Quattro serate di Cabaret all’Agricantus di Palermo (via XX settembre 82/a), dal 19 al 22 febbraio, per le rassegne “Un comico per cena” e “Homo Ridens”. Si parte il giovedì 19 febbraio con “cena e cabaret” in compagnia di Sergio Viglianese (da Zelig): la serata comincia alle 20.30 per chi vuole anche cenare, mentre lo spettacolo avrà inizio alle 22.30 (il costo con consumazione è di 20 euro, senza consumazione 15 euro, ridotto senza consumazione 12 euro). Nelle serate del 20, 21 e 22 febbraio si esibirà invece Paride Benassai (in replica dal 27 al 29), con “Sogno di una notte di Palermo”, alle ore 21.15 (biglietto intero 10 euro, ridotto Cral e IdeaNet 7 euro). Per gli spettacoli è consigliata la prenotazione allo 091.309636.

All’interno della rassegna “Un comico per cena”, all’arte della risata si assocerà quella culinaria, lo spettacolo sarà infatti preceduto da una cena a base di cibi tradizionali e buon vino tipico siciliano, selezionato dall’associazione “La Strada del Vino” di Alcamo. Sarà un appuntamento settimanale, che avrà inizio il 12 febbraio e proseguirà sino al 18 marzo; nei “giovedì d’autore”, il pubblico verrà allietato con cibo, buon vino e teatro comico di qualità. Ed è da Zelig che arriva il primo cabarettista:Sergio Viglianese, artista romano che ha alle spalle diverse esperienze teatrali e cinematografiche, in passato ha anche collaborato con i colleghi Claudio Fois e Vladimiro. Molti lo ricorderanno tra i protagonisti dell’edizione di Zelig-Facciamo Cabaret del 1998 su Italia 1.

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Paride Benassai sarà invece il protagonista delle tre serate successive e ci racconterà la nostra città nel suo “Sogno di una notte di Palermo”, una performance teatrale in forma di concerto, un viaggio dentro le emozioni e il suono della lingua palermitana. E′ un testo teatrale che si ispira alla tradizione orale siciliana, tra ironia e poesia ci si addentra nei vicoli e nelle trazzere di una Palermo che mostra la sua anima popolare attraverso il quotidiano. Il punto di forza di questo spettacolo è la musicalità della lingua palermitana, le musiche infatti (tradizione etno-jazz), di Marcello Mandreucci e Innocenzo Bua, sottolineano le cadenze tipiche della lingua parlata della città. Un percorso di musica e parole, che da Palermo si apre al mondo e alla cultura internazionale. I brani recitati da Benassai sono frammenti tratti da testi propri, ma anche di Ignazio Buttitta e Salvo Licata. E′ un invito all’allegria quello dell’Agricantus, dunque… non ci resta che ridere.

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