FOOD & WINE
Quando l’amore familiare non è solo brodo di <i>ciciri</i>
Vivere a casa mia è diventato sempre più difficile. A parte la paura di mutazioni genetiche e l’incubo della crescita improvvisa di variopinti piumaggi, vista l’alimentazione a cui sono sottoposta, mi preme sottolineare lo stress che subisco quotidianamente. Tutto è iniziato quando mia sorella ha deciso di diventare vegetariana, scelta sacrosanta e rispettabilissima. Tre su quattro, l’alimentazione non era cambiata di molto. Poi l’equilibrio familiare è stato travolto da un altro infausto evento: la scelta di mio fratello di diventare macrobiotico. Ogni pasto è un test di fantasia e diplomazia. Mia madre si confonde, non sa cosa preparare e quanti pignatelli mettere per addobbare un pranzo, né cosa cucinare per accordare tutti con il minimo sforzo. In più non è un’amante della cucinata e approfitta del dramma per lavarsene le mani: il gioco è fatto! Da allora si è aperta una voragine. Nel mio stomaco intendo! Aprendo la credenza si trovano solo semi di aciddi: miglio, girasole, zucca; poi, per una pausa leggera e saporita: gallette di riso; per digerire meglio: alghe di vario tipo; aprendo il frigorifero si spazia fra una vasta varietà di condimenti e integratori macrobiotici: dal miso di riso, all’umeboshi ad alimenti vegetariani: hamburger di soia, tofu… cose che hanno tanto sapore e consistenza!
L’abbinamento
I ceci appartengono alla categoria dei legumi, alimenti ricchi di proteine e carboidrati e poveri di grassi. Già dalla loro composizione possiamo trarre qualche indicazione sul giusto di vino da abbinare. L’alto contenuto di proteine, infatti, è generalmente responsabile di un accentuata salivazione in bocca e pertanto richiede un vino con un buon grado alcolico o una moderata astringenza. I carboidrati, invece, si manifestano a livello gustativo per la spiccata tendenza dolce che richiede vini freschi o effervescenti. Nella nostra preparazione si deve inoltre considerare la salsa di base utilizzata per il condimento, nella quale sono presenti diversi elementi che a livello gustativo esprimono variegate sensazioni: dalla tendenza acida del pomodoro, alla sapidità e grassezza del lardo all’aromaticità del rosmarino. E’ quindi necessario un vino di buona struttura e di buona morbidezza. Tra gli scaffali della vostra enoteca di fiducia suggerisco il Menfi Bonera, un vino Doc la cui produzione è consentita nella provincia di Agrigento.
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