TURISMO
Probabilmente non ci andreste di notte: i posti più strani (e curiosi) della Sicilia
Oltre lo scalino del Teatro Massimo, oltre il fantasma della Baronessa di Carini. La Sicilia vista con gli occhi di chi crede nell'occulto
L'interno del castello di Mussomeli
Cronache più o meno recenti parlano della chiesa come punto di ritrovo per sette sataniche e pedofili soprattutto negli anni Settanta, quando i residenti si lamentavano per le messe nottune e fecero sigillare l'ingresso dalle forze dell'ordine.
Ma dei ragazzi sono andati diverse volte a visitare la chiesa in piena notte e ogni volta hanno visto una donna di circa una quarantina d'anni ferma sul viale. Un'altra volta invece sono andati per Pasqua e, sempre in compagnia della donna, hanno beccato una cerimonia che pensano fosse satanica.
Il Castello di Caccamo è storicamente stato uno dei castelli più mondani della Sicilia, ma tra tanta mondanità è stato anche la sede di una congiura di baroni.
Chi ha visto il suo fantasma lo descrive come non molto alto e con addosso una casacca di cuoio. Lo hanno visto camminare lentamente con passo incerto, quasi strascicato, e sentito parlare a voce molto bassa.
Il Tribunale di Palermo ha un fantasma: ad averlo visto è stato un carabiniere nel 2011. Era notte e il carabiniere stava facendo il suo giro per le stanze del piano terra. In uno dei corridoi poi ha incontrato una donna vestita di bianco.
Sembrava vagare senza meta e lentamente per quel piano: indossava un vistoso foulard rosso intorno al collo e sotto il braccio teneva un grosso fascicolo. In quell'ala del Palazzo di Giustizia non sono presenti vie d’uscita.
Il carabiniere si è avvicinato alla figura pensando a che la donna fosse rimasta chiusa dentro ma la figura sparì all’improvviso. Il giorno sucessivo il carabiniere fece rapporto, controfirmato da altri due militari. Non furono riscontrati segni di effrazione e quel fascicolo non è più stato ritrovato.
Castello di Mussomeli, il Comune di diecimila abitanti in provincia di Caltanissetta. Si trova su una grande rupe calcarea e domina tutto il territorio: si perdonoo le leggende nate dalla sua storia, come quella delle tre donne, Clotilde, Margherita e Costanza.
Un giorno, dovendosi allontanare per la guerra, il fratello decise di non fidarsi degli uomini del castello e di chiudere le tre ragazze, insieme a del cibo e dell'acqua, un stanza. Ma la guerra continuò per moltissimi anni e al suo ritorno, il principe Federico trovò le sorelle morte e con le scarpe tra i denti. Quella stanza, oggi è detta appunto “delle tre donne”.
Ma la storia di avvistamenti di fantasmi più nota è quella di Don Guiscardo de la Portes. Nel 1975, il suo spirito comparve al custode Pasquale Messina che, dopo aver accompagnato fuori gli ultimi visitatori, stava fumando una sigaretta quando davanti a lui si materializzò un corpo.
Il fantasma raccontò tutta la sua storia: era figlio di un mercante spagnolo e marito della bella Esmeralda. Partì per la Sicilia con l’esercito di Re Martino I per sedare la rivolta di Andrea Chiaramonte. Durante il suo viaggio venne attaccato dai soldati di Don Martinez, un uomo innamorato della bella Esmeralda, da lei rifiutato.
Morto ma impossibilitato a raggiungere l'aldilà per aver bestemmiato, venne condannato a vagare per mille anni sulla terra. Anche alcuni turisti giurano di aver visto Guiscardo.
Palazzo Bellacera di Comitini (Agrigento). Accanto alla chiesa Madre della città, il palazzo è famoso agli appassionati dell'occultismo per i racconti sul fantasma di Federico II d’ Aragona. Le vicende iniziano con il racconto di Don Pietro Carrera, che nel 1577, dice di aver incontrato il fantasma del Gran Re di Trinacria, Federico II d’Aragona.
Si racconta che l’anima di un grande re fu condannata per volere divino a vagare nelle sale del castello fino a quando palermitano non avesse visitato il palazzo ormai disabitato. Il viaggiatore alla fine arrivò e inuna delle sale individuò la presenza di un uomo dall’aspetto principesco e cortese.
Questi gli disse di essere "l’essenza di Federico II re di Trinacria, morto nel 1337 e condannato a vagare in questa sede". Il re lo incaricò poi di pregare Don Girolamo Marini, un giurato di Agrigento, perché gli facesse celebrare le messe di San Gregorio e di San Amatore per espiare con facilità i propri peccati.
Villa Muscianisi e il suo folletto sono ormai parte della storia di Milazzo. Anni fa, già nel duemila, un gruppo di giovani si trovava nella villa e alcuni di loro ha fotografato la figura di un uomo molto basso che loro hanno definito un nanetto o un bambino strano.
Non un corpo luminoso né una entità: un esserino tranquillo e per niente dispettoso che si aggira per la villa, ormai abbandonata. Inoltre, quando ci si trova davanti alla villa si nota per forza la scritta “Qui lieto mi fiorisce il lare antico”, infatti nello specifico il Lare rappresenta un divinità domestica che ha il compito di fornire protezione all’abitazione in cui si trova.
Chiaramente è facile essere scettici ed è chiaro che se ognuno di noi non vive questi fenomeni con i propri occhi non riuscirà mai a crederci fino in fondo, ma da leggere restano comunque storie interessanti e, perché no, si potrebbe pensare a un itinerario turistico.
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