SPORT
Palermo strepitoso: battute Fiorentina e Juventus
Ventiduesima giornata, 2 febbraio 2005, Fiorentina-Palermo 1-2<br> Ventitreesima giornata, 5 febbraio 2005, Palermo-Juventus 1-0
La settimana appena trascorsa sarebbe dovuta essere la fase conclusiva di un mese pieno di difficoltà per il Palermo neo promosso in Serie A; si è rivelato, invece, un periodo fantastico che ha consacrato la squadra come una delle realtà più incredibilmente affascinanti di questo campionato. Le ultime due partite affrontate dai ragazzi di Guidolin potevano significare il ridimensionamento delle ambizioni di una piazza che si sta godendo un anno ricco di soddisfazioni, ed invece hanno proiettato il Palermo tra le squadre più temute e spettacolari delle 20 partecipanti. Dopo la sconfitta interna contro l’Inter, il Palermo, in poco più di tre giorni, si trovava ad affrontare due partite da brivido: prima l’insidiosissima trasferta in casa di una Fiorentina alla disperata ricerca dei 3 punti e poi, soprattutto, l’attesa sfida contro la schiacciasassi Juventus, capolista del torneo resa ancora più pericolosa dalla bruciante batosta casalinga subita contro la Sampdoria. Due sfide proibitive, dunque, sulle quali molti tifosi nutrivano oscuri presagi. E a dire il vero, tra pesanti infortuni e mancati acquisti al mercato di gennaio, la vigilia della partita contro la squadra Viola (ventiduesima giornata, turno infrasettimanale) era stata pervasa da un senso di sconforto: sconforto che, però, non ha contagiato il tecnico Guidolin che, evidentemente, sapeva già cosa fare. A Firenze, contro una squadra gasata dall’arrivo del bulgaro Bojinov e colma di rabbia per i risultati negativi maturati, il Palermo si è presentato con una formazione per nulla remissiva: erano fuori Zauli e Brienza per infortunio, e il tecnico veneto ha inserito alle spalle di Toni, il duo Santana-Possanzini. Niente barricate dunque, ma la volontà di giocarsi la partita a viso aperto: e il Palermo ha avuto ragione.
Anche in questo caso, erano in molti a vedere il Palermo come una vitima sacrificale: ma tra questi non c’era certamente Guidolin. Recuperati Zauli, Brienza e l’influenzato Biava, il tecnico rosanero ha rispolverato Conteh per sostituire lo squalificato Zaccardo, schierando una formazione proiettata in avanti con Grosso e Mutarelli e spingere sulle fasce e Barone-Corini a dare sostanza al centrocampo. Capello, di contro, ha messo in campo una Juve priva di Nedved e Camoranesi ma con la temibile coppia Trezeguet-Ibrahimovic in avanti. La cornice di pubblico al Barbera è da brividi: stadio stracolmo e festa sugli spalti sin dal riscaldamento. La partita inizia e il Palermo fa capire subito di essere in grande serata: Grosso fa ammattire Thuram sulla fascia destra, mentre Barzagli e Biava ergono un muro invalicabile anche per i due mostri sacri bianconeri. Al dodicesimo del primo tempo arriva il boato; Corini calcia una delle sue solite punizioni dalla destra, Buffon respinge in tuffo ma la palla arriva sui piedi di Brienza appostato fuori area: il piccolo furetto rosanero stoppa e lascia partire un tiro che scavalca la difesa bianconera va ad insaccarsi di precisione nell’angolo basso alla destra del portierone della nazionale. E’ la rete dell’1-0 ed è una vera esplosione di gioia per tutti. Il Palermo ci crede e non si ferma, e così la Juve non riesce ad abbozzare una reazione degna di una squadra che sta dominando il campionato. Nella ripresa la musica non cambia molto: Capello cerca di scuotere i suoi, ma Oliveira non è in giornata, e il Palermo riesce perfettamente a contenere gli assalti degli avversari. La squadra rosanero avrebbe per due volte la possibilità di chiudere il match, prima con Brienza e poi con Santana e i loro errori sotto porta avevano fatto temere un recupero in extremis della vecchia signora. Ma dopo tre minuti di recupero arriva l’atteso triplice fischio finale dell’arbitro De Santis e il Palermo, dopo più di 50 anni, ha sconfitto la Juventus. I punti in classifica adesso sono 35 e nessuno può fare a meno di notare che il Palermo è lì, pronto ad afferrare un treno che porta dritto dritto in Europa e per il quale Zamparini ha già pagato i biglietti…
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