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Palermo riscopre la "Storia Patria": un tesoro che riapre

Riapre i battenti, dopo tre anni di chiusura per problemi finanziari, la Società Siciliana per la Storia Patria a piazza San Domenico: un'importante istituzione culturale

  • 29 febbraio 2016

In una delle piazze palermitane più affascinanti, piazza San Domenico, si inaugurava intorno al 1890 la sede della nuova Società Siciliana di Storia Patria destinata a promuovere lo studio della storia delle tradizioni siciliane sotto tutti gli aspetti e la pubblicazione di documenti ad esso inerenti.

Tre anni fa Palermo avevo subìto la perdita della società a causa delle gravi difficoltà finanziarie aggravate ulteriormente dal taglio dei contributi regionali: un'antica istituzione culturale andata perduta.

Ma oggi, dopo aver azzerato le attività, risanato i conti e licenziati i quattro dipendenti per mancanza di fondi, la Società Siciliana di Storia Patria riapre i battenti con un nuovo assetto a cui hanno lavorato il presidente del consiglio di amministrazione Gianni Puglisi e il segretario generale Salvatore Savoia.

Chiusa dal 2013, la società ha vissuto all'interno di se stessa e non ha aperto al pubblico la sua sede; oggi, invece, dopo tanti tentativi di con altre istituzioni i soci sono riusciti a inserirsi nelle pieghe di una legge regionale che permette il distacco di elementi del personale pagati da loro, precari e lavoratori socialmente utili.

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La sede di piazza San Domenico presso l'ex convento benedettino, sarà aperta dal martedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13, dove si trovano il museo del Risorgimento, l'archivio storico e la biblioteca.

La società, così, chiama a sé alcuni lavoratori socialmente utili pagati dalla Regione Siciliana e uno dei vecchi dipendenti, necessario perché addetto alla biblioteca, tutto questo anche grazie alla collaborazione della Fondazione Sicilia.

«Riaprire - sostiene Salvatore Savoia - significa riaprire la biblioteca e il museo, sono infatti tornati gli studiosi che venivano la mattina a consultare i loro libri. Ed è un grande dono che abbiamo fatto alla città: è ricominciata la vita regolare».

«Dopo l'apertura - continua Savoia - daremo una specie di rivisitazione del nostro assetto e della nostra programmazione di attività; ci saranno convegni, ci saranno dibattiti, conferenze, incontri, tutto quello che era la nostra attività per la parte esterna».

Una storia che ha avuto origine nel 1863 da un gruppo di studiosi che subìto un brusco arresto ma che oggi torna a raccontare del territorio, delle sue tradizioni, dei suoi segreti, in un continuo studio della storia siciliana e verso una continua e appassionata scoperta e pubblicazione di documenti inediti.

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