MUSICA
Palermo ricorda Ferruccio Barbera con una serata musicale
C’è da compiacersi che una volta tanto Palermo non stia celebrando troppo tardivamente uno dei suoi "figli", come invece è avvenuto con figure quali quelle di Franco Franchi o Salvo Licata. Giovedì 1 giugno alle 20, nel contesto de Il viaggio di Ferruccio, una serata musicale con l’Ensemble Ottava Nota al teatro Politeama Garibaldi di Palermo (ingresso libero), verrà infatti presentato il premio "Ferro" – così come veniva chiamato amichevolmente Ferruccio Barbera –, istituito dall’associazione culturale che porta il suo stesso nome. E saranno le armonie dell’ensemble – Antonino Marcello Enna e Alberto Giacchino ai violini, Paolo Giacchino alla viola, Daniela Santamaura al violoncello e Marzia Manno al pianoforte – ad allietare l’avvenimento, con un variegato programma musicale: frammenti da "Branco per Velasco", "Sicilia una terra che racconta", "Immagine", "Stadio", "Pantelleria", "Il viaggio di Ferruccio". L’Ensemble schiera musicisti con una formazione trasversale fra classica e jazz, duttile ed eclettica, il cui repertorio, infatti, spazia da brani di musica "leggera colta" (Cole Porter, Duke Ellinton, Scott Joplin, Nicola Piovani), a brani di Gerswhin e dei Beatles, di Rota e Piazzolla, compresi classici e contemporanei (Mozart, Kreisler, Schostakovitch).
Ferruccio Barbera era un pubblicitario di successo, spesso ospite di trasmissioni televisive sportive su note televisioni private, e viveva tra Roma – dove si era trasferito dopo le stragi del 1992 – e la sua amata Palermo. Nel ’93, divenuto sindaco l’amico Leoluca Orlando, Barbera iniziò a collaborare con la sua nuova amministrazione, e fu proprio lui l’artefice dell’invito del Dalai Lama a Palermo nel ’95, così come di quella battaglia che avrebbe portato alla riapertura del teatro Massimo, alla quale Ferruccio si dedicò allo scopo di convincere le imprese, siciliane e non, ad investirvi: nel maggio del ’97, il Massimo riaprì con Claudio Abbado a dirigere i Berliner Philamoniker. Sebbene preferisse restare sottotono e distante dai riflettori, aveva anche curato la comunicazione in occasione dei Mondiali Italia ’90 (grazie alla sua amicizia con Luca Cordero di Montezemolo) ed ultimamente era stato consulente dell’assessore regionale Fabio Granata. Stroncato da un infarto l’anno scorso – questo maggio avrebbe compiuto 55 anni – ci si auspica che il premio riesca a mantenere viva la memoria di questo "fiore all’occhiello della società palermitana".
Il premio "Ferro" intende infatti non solo ricordare ma anche continuare la sua attività, tesa alla valorizzazione e alla promozione della Sicilia attraverso l’incontro fra culture e discipline diverse, portando avanti quella sua stessa idea di promozione e comunicazione capace di far interagire storia, arte, musica, spettacolo, sotto il patrocinio dell’eccellenza, "perché la Sicilia vive di mare e di sole, ma soprattutto di cultura e arte". Rivolto ai giovani, il premio, che consiste in borse di studio per stage di perfezionamento presso università, istituti di ricerca, aziende nazionali ed estere, valuterà la migliore proposta di progetto con libertà di tema e di settore (convegni di studi, festival, mostre d’arte, concerti, spettacoli), la quale dovrà essere corredata da un piano di comunicazione per sostenerla. Il comitato scientifico sarà presieduto dal rettore dell’Università degli Studi di Palermo.
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