ATTUALITÀ
Palermo ha un sindaco "dell'altro secolo": un caso?
L'assessore al Bilancio del Comune di Palermo, il generale Ugo Marchetti, si dimette in polemica con il sindaco Orlando. Contrasti per le nomine e la Gesip
«Tu, Luca, il Sindaco lo sai fare; lo hai fatto splendidamente nell’altro secolo; spetta ora ancora a Te interpretare questo ruolo in questi tempi nuovi, in questo secolo e nella Nostra superba Città». È questo l’augurio che l’ormai ex assessore al Bilancio del Comune di Palermo, Ugo Marchetti, rivolge al sindaco Leoluca Orlando, nella sua lettera di dimissioni. Il generale e magistrato contabile, fiore all’occhiello della Giunta Orlando, colui il quale avrebbe dovuto rimettere ordine alle disastrate casse comunali, abbandona l’incarico lasciandosi dietro una scia di polemiche.
Marchetti definisce Orlando “sindaco dell’altro secolo” e spiega, in una lettera inviata alla stampa, i perché delle dimissioni: le nomine nelle società partecipate basate su un metodo non meritocratico ma di vicinanza politica, il risanamento della Gesip e dell’Amia, le divergenze sul bilancio del Comune sono solo alcuni aspetti dei contrasti che in questi mesi sarebbero emersi fra il generale e gli altri assessori.
L’assessore al decentramento, Giusto Catania, afferma che Marchetti sia “scappato a gambe levate davanti ai conti del Comune” e che l'ex collega al Bilancio avrebbe proposto di vendere le aziende partecipate, giudicando “folle” l’operazione. Il generale replica duramente e afferma di “non aver mai voluto vendere le società partecipate”. Il botta e risposta fra i due assessori lascia intendere il clima incandescente che serpeggia a Palazzo delle Aquile. Il sindaco ha nominato il nuovo assessore al Bilancio, l’ex direttore generale del comune di Caltanissetta, suo fedelissimo, Luciano Abbonato.
Palermo ha scelto, il 20 maggio scorso, il suo sindaco con una maggioranza schiacciante. L’Orlando IV è partito con il piede giusto, sebbene siamo solo al primo "passo falso" sotto il peso delle emergenze. Il Comune è al dissesto, non ci sono soldi per fare investimenti, né per salvare la Gesip o l’Amia. Forse servono scelte impopolari? I palermitani accetterebbero scelte impopolari da un sindaco con una popolarità così alta? O forse Marchetti ha ragione: Orlando è un “sindaco dell’altro secolo” ... ma perché Palermo è una “città dell’altro secolo”.
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