SPORT
Palermo giù, Gasperini non ha la bacchetta magica
Ancora una sconfitta per il Palermo guidato dal neo tecnico Gasperini: la squadra ha provato a fare un gioco propositivo ma è stata punita quasi al novantesimo
Siamo a commentare l’ennesimo risultato deludente di una compagine che, contro una non irresistibile Atalanta (Atalanta -Palermo 1-0, andata della quarta giornata del Campionato 2012/2013), è scivolata al penultimo posto della classifica in compagnia del Pescara, prossimo avversario dei rosa, preceduta dal penalizzato Siena. Si dirà che è prematuro guardare la classifica ad appena quattro giornate dall’inizio del campionato ma i numeri nel calcio contano e questa squadra, nonostante l’avvento in panchina del neo tecnico Gasperini, non sembra in grado di sovvertirli.
Il solito pessimismo “alla palermitana” o seria preoccupazione per il futuro della compagine rosa? Una settimana di ritiro non è bastevole a chiarire posizioni ed atteggiamenti tattici né a pensare che Gasperini, come da lui stesso sottolineato in conferenza stampa, sia munito di bacchetta magica per tramutare in qualità e sostanza i limiti palesi della compagine rosa.
A Bergamo si è provato a far gioco, ad aggredire gli avversari, a fare un gioco propositivo cambiando interpreti e ruoli (chi si sarebbe aspettato Donati centrale difensivo) ed a tratti si è anche visto un certo risveglio generale ma con giocatori di scarsa qualità tecnica la strada resta in salita. A tal proposito, come si fa a lasciar fuori Miccoli, l’unico dotato di quei piedini fatati che possono cambiare il corso del match, come ci si può ostinare a proporre Barreto nel punto nevralgico del gioco, perché riproporre il sempre spaesato Munoz al centro della difesa?
Già che ci siamo, perché spendere dodici milioni di euro per quel che ci auguriamo un futuro fuoriclasse come Dybala piuttosto che investire su di un regista navigato, una punta esperta, un centrale difensivo dalle assolute capacità tecniche e carismatiche, su di un trequartista tecnico e costante nel rendimento? Questi sono interrogativi che devono far riflettere chi ha reso questa formazione così mal assortita, mostrandosi speranzoso nel “miracolo” Sannino prima ( subito accantonato) e nel mestiere di Gasperini dopo.
Ma come un disco rotto ci ripetiamo che gennaio, ammesso che ci sia la volontà di intervenire sul mercato, è lontano ed allora non resta che affidarsi alla voglia di lottare degli uomini attuali raggranellando punti che scaccino gli incubi dei tifosi che mai si sarebbero aspettati, dopo un anno di patimenti vissuto nella scorsa stagione, di rivedere lo stesso film dal finale thriller con il terrore della B da scacciare. Insomma sperare che Zamparini abbia visto giusto ed affidarsi alle previsioni presidenziali che vedono la squadra piazzarsi nei posti che le garantiranno l’accesso alla prossima Uefa League.
Infine si è registrato un primo episodio di contestazione ai danni del presidente con l’esposizione di un vistoso striscione dinanzi lo stadio “Renzo Barbera” che recava un curioso “Zamparini Esonerati”. Noi tutti vogliamo bene al presidente e lui stesso, seppur non vivendo la quotidianità palermitana, lo sa benissimo: ma se nel tifoso palermitano cominciasse ad insinuarsi il dubbio che le sventure della squadra siano imputabili ad un progetto preciso di disimpegno presidenziale dal Palermo calcio? Ci rifletta presidente.
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