ARTE E ARCHITETTURA
Palermo e Oslo: due città che vogliono ritrovare il mare
Continua la riflessione attorno al fronte a mare della città. Dopo la mostra "Le città creative" allestita a settembre, la Galleria di architettura Expa di Palermo propone ora il confronto tra Palermo e Oslo nell’esposizione intitolata "PalermOslo due città alla periferia dell’Europa" aperta al pubblico fino al 16 novembre (via Alloro 97, visitabile tutti i giorni tranne il lunedì ore 10/13 e 16/20, ingresso libero). Un’iniziativa frutto della collaborazione tra Expa e la galleria Norsk Form di Oslo, un’istituzione che si occupa di promuovere l’architettura e il design, dove si è tenuta la mostra all’inizio del mese di ottobre. Per chi conosce le due città, a prima vista hanno ben poco in comune: la capitale norvegese è immersa nel verde con una relazione con la natura fortissima mentre il capoluogo siciliano è denso di costruzioni. Due città così diverse che condividono però la "colpa" di aver abbandonato il fronte a mare alle attività portuali e di aver reciso il rapporto città-mare. Un errore a cui stanno cercando tutte due di porre rimedio ora. La città dei fjords ha qualche vantaggio nell’avanzamento del progetto e questo è ben evidenziato dall’allestimento che le mette a confronto: Oslo con tavole piene di piani urbanistici, progetti, fotografie e Palermo rappresentata "solo" da un grande pannello, un grande collage simile ad un quaderno di appunti, di suggestioni, che riflette bene la fase di studio in cui si trova per ora.
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Oslo articola il suo piano generale attorno ad alcuni punti essenziali: l’attenzione all’ambiente, l’accessibilità e delle attività per tutti con attrazioni culturali ma anche funzioni pubbliche in modo da riportare la vita della città verso il mare, la conservazione degli elementi del patrimonio per creare una continuità e l’ideazione di una soluzione per le navi. Una pianificazione che si estende su un’area di 225 ettari ed è incentrata sulla cultura e la realizzazione di luoghi d’incontro per la popolazione. Al riuso di edifici esistenti, come l’ex-stazione ferroviaria che ospita da quest’anno il Centro del Nobel per la Pace (l’unico premio Nobel che viene assegnato ad Oslo), si aggiungono 7/moltissime nuove costruzioni ; l’Opera, edificata in parte sull’acqua, la cui definizione finale è prevista per il 2007, e nuovi quartieri residenziali sorgeranno laddove prima vi erano i containers. Quello che ci si può augurare per Palermo, in cui l’architettura contemporanea fatica a trovare un posto. All’urbanistica e all’architettura si affianca una piccola sezione dedicata ai progetti di design realizzati da studenti del Corso di laurea in Disegno Industriale dell’Università di Palermo. Ora non ci resta che scendere per via Emerico Amari, entrare nella zona portuale e provare ad immaginare la Palermo che verrà…
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