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Palermo capitale dei matrimoni: un business milionario che lancia la città all'estero

"Palermo wedding destination" è il progetto voluto da diversi partner per aprire la città al monumentale business dei matrimoni e lanciarla sul mercato da 400 milioni di euro

Balarm
La redazione
  • 10 gennaio 2018

I matrimoni promuovono il territorio e generano cifre a diversi zeri per chi vive di turismo e accoglienza: Palermo non è da meno e se ne sono accorti il Comune e Confcommercio che, in collaborazione con altri fondamentali partner, hanno dato il via al progetto "Palermo wedding destination".

Di che si tratta? L'iniziativa punta a fare rete tra gli imprenditori che a vario titolo si occupano di eventi legati ai matrimoni e non solo, ma anche a presentare corsi di formazione dedicati a professionisti e società che in questo settore vogliono crescere o che in questo settore vogliono specializzarsi.

Corsi come quello in wedding planner o quello in wedding destination management, hanno principalmente lo scopo di migliore livello di competenza cittadino per fare diventare Palermo meta ancora più appetibile per i grandi e i piccoli matrimoni.

In questo modo si sfrutta un altro canale per promuovere Palermo, un territorio naturalmente scenografico per eventi di qualunque tipo ma ancora oggi - evidentemente - poco riconoscibile soprattutto dall'estero se si parla di un segmento turistico come quello matrimoniale.
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Di fatto quello dei matrimoni è un business, ed è un business turistico da quasi 400 milioni l'anno: questo è il dato che ha registrato JFC Tourism & Management (società di consulenza turistica e marketing territoriale) che vede quindi il settore come in fortissima crescita e nemmeno scheggiato dalla crisi economica.

Pensiamo per esempio ai matrimoni degli stranieri, che siano star dello spettacolo, magnati dell’industria o persone comuni: in Italia sono sempre più frequenti.

Nel 2017 i matrimoni di stranieri in Italia sono stati quasi 8mila (7.147) e hanno generato un fatturato complessivo di 385 milioni e 830mila euro. «L’Italia - sottolineano dalla Jfc - piace ai promessi sposi stranieri principalmente per tre fattori: l’alta qualità dell’offerta enogastronomica, la bellezza delle location e lo stile di vita che, almeno nell’immaginario, è ancora legato alla "dolce vita"».

Il progetto di crecita è stato illustrato dal sindaco Leoluca Orlando, da Patrizia Di Dio, presidente Confcommercio Palermo e da Alessandra Montana e Monica Balli, rispettivamente managing director e event manager della società Allumeuse Communication.

Palermo può e deve diventare destinazione privilegiata di turismo matrimoniale internazionale. Ma per raggiungere un obiettivo così importante che, inevitabilmente, ha ricadute positive sotto il profilo economico, turistico e culturale, deve poter contare su professionalità e imprese altamente specializzate e pronte a competere con centinaia di altre città al mondo che ogni anno vedono incrementare arrivi e presenze, anche grazie al desiderio delle coppie di scegliere una meta diversa dalla loro città per scandire il fatidico “sì”.

«Siamo passati dall’essere città della mafia a essere città della cultura - ha detto il sindaco Leoluca Orlando - questo conferma come Palermo sia diventata un luogo attraente a livello internazionale per le sue bellezze, ma impone allo stesso tempo una modifica in termini di qualità e professionalità dell’offerta turistica».

«Per evitare l'effetto boomerang occorre che gli operatori economici mantengano alta la qualità dell'offerta turistica facendo in modo che chi arriva in città possa trovare strutture organizzate che consentono di godere fino in fondo delle attrattive di Palermo» conclude.

«Quella che vogliamo fare – ha spiegato Patrizia Di Dio – è una operazione di autostima ma nello stesso tempo di umiltà consapevoli che abbiamo un immenso giacimento ma per estrarre valore occorre prepararsi e non immaginare di improvvisarsi».

«Noi non dobbiamo imparare a fare matrimoni qualsiasi - continua la presidenrte di Confcommercio - dobbiamo sapere preparare matrimoni palermitani “Made in Palermo” in cui il “mood” Palermo è esattamente quello che si respira e si vive dall’inizio alla fine, i colori, i sapori, le tradizioni, la nostra cultura».
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