ARTE E ARCHITETTURA
Palazzo Ziino: l’immaginario di Fulvio Di Piazza
Saranno venticinque i dipinti presentati dall'artista Fulvio Di Piazza a Palazzo Ziino, tutti prodotti in un arco di tempo che va dal 2007 al 2009
Fulvio di Piazza e le sue fantastiche creazioni saranno protagoniste della personale che gli sarà dedicata presso Palazzo Ziino (via Dante 53, Palermo), che si inaugurerà sabato 13 marzo alle ore 19 (ingresso libero), sotto la cura scientifica di Marco Meneguzzo. Realizzata con il patrocinio della Regione Siciliana, della Provincia Regionale di Palermo e del Comune di Palermo, l’iniziativa è stata organizzata dall’associazione culturale Ars Mediterranea con la collaborazione della Galleria Bonelli e della GAM di Palermo. Questa occasione rappresenta la logica conclusione di due precedenti mostre monografiche tenutesi presso la galleria Bonellicontemporary a Los Angeles nel 2008 con Succuland, e presso la galleria Colombo di Milano nel 2009 con D’io frana.
Insieme a una serie di wall painting, realizzati dall’artista per un’installazione site specific proprio per la sede espositiva di Palazzo Ziino, saranno venticinque i dipinti presentati questa volta, tutti prodotti in un arco di tempo che va dal 2007 al 2009. La Natura è ancora protagonista: ciò che è cambiata è la contestualizzazione artistica che coinvolge l’opera di Di Piazza, che ha spostato il centro di indagine della propria ricerca, e ciò ne ha sottilmente deviato direzione. La riflessione ulteriore che ha maturato la concezione di questi ultimi lavori gravita attorno al nuovo senso inquieto dello spazio, falsamente rassicurante e limpido. Il suo immaginario brillante e acido, saturo di protagonisti bizzarri e antropomorfi, con i cosiddetti Alienumani, dall’originaria impronta fumettistica, ricorda gli scenari fantastici di Kenny Scharf, e viene sapientemente combinato con le più profonde suggestioni fiamminghe, in cui riecheggia l’amato Hieronymus Bosch, nell’interesse per il particolare infinitesimale, per la moltiplicazione oggettuale nello spazio circoscritto della tela, che invade l’area e l’aria stessa della superficie pittorica, e per la grande vitalità formale barocca nell’horror vacui fittissimo.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|