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Orchestra Sinfonica: violino Rogliano, dirige Neuhold

  • 28 marzo 2005

Le musiche inedite del compositore Manzoni siglano il prossimo appuntamento dell’Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo: venerdì 1 aprile alle 21.15 al teatro Politeama il violinista Marco Rogliano (anziché l’annunciato Marco Rizzi impossibilitato per motivi di salute), accompagnato dall’orchestra diretta dal maestro Günter Neuhold, in anteprima eseguirà, con un violino Carlo Antonio Testore del 1750, lo “Studio da Concerto” per violino, 24 fiati e percussioni del maestro Manzoni, brani di Cajkovski ed il “Concerto in re minore per violino e orchestra” di Schumann (repliche sabato 2 alle 17.30 e domenica 3 alle 11, ingresso 2,50/16 euro).

Allievo eccellente dell’accademia Santa Cecilia di Roma, premiato al Concorso Violinistico Internazionale “Valentino Bucchi” di Roma, Rogliano esordisce all’estero a soli venti anni vincendo la “Selezione per Giovani Solisti” di Helsingborg (Svezia) con il Concerto di J. Sibelius diretto dal finlandese Ari Rasilainen alla guida della Helsingborg Symphony Orchestra. Successivamente prosegue la propria formazione musicale basandosi sugli studi di perfezionamento nelle rinomate Accademia Chigiana di Siena con Riccardo Brengola, all'Accademia “W.Stauffer”di Cremona con Salvatore Accardo e a Salisburgo con Ruggiero Ricci, sino al debutto da solista del 1993 alla Sala Cajkovskij di Mosca con l'Orchestra della Radio/Tv.
Dedicatosi alla docenza per qualche anno, dal 1996 diviene titolare di Musica da Camera al Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo, nel 1998 ottiene un clamoroso successo alla Herkulessaal di Monaco di Baviera in cui si attesta vincitore, in coppia con il pianista Maurizio Paciariello, del 47° Concorso Internazionale della ARD, ottenendo con la stesso duo, il premio della “East and West Artists New York International Selection”; successi che lo accompagneranno sino al determinante appuntamento alla Carnegie Hall di New York nel 2003, evento che inaugurerà il periodo delle collaborazioni con la Filarmonica di S. Pietroburgo, la Casals Hall e la Asahi Hall di Tokyo, il Prinzregententeather di Monaco, il Teatro Alla Scala di Milano, il S. Carlo di Napoli, S. Cecilia di Roma.

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Il programma, che passa in rassegna pezzi tratti da epoche diverse, ben si addice a Rogliano il quale ha da sempre ottenuto grandi consensi di critica e di pubblico sia come interprete del repertorio tradizionale che di quello contemporaneo.
Internazionalmente riconosciuto come uno dei violinisti italiani più significativi del nostro tempo, legato alla tradizione ma portato alla sperimentazione nell’ambito della Nuova Musica, il violinista riesce a superare il contrasto tra presente e passato risolvendo il dissidio in termini di armonizzazione, un continuum interpretativo che lo esorta ad allargare il suo già vasto repertorio solistico e cameristico includendo sovente nei propri concerti e nelle sue numerose registrazioni autori ed opere del periodo classico, romantico e moderno di rara esecuzione; spiccano, a tal proposito, l'incisione dei Sei Capricci di S. Sciarrino per Accord (4 stelle su Le Monde de la Musique, 5 stelle su Classic CD), delle Sonate op. 12 e op. 73 con la Suite op. 14 per violino e pianoforte di Christian Sinding per ASV classical - (4 stelle su BBC Music Magazine), del Concerto per Violino di F. A. Berwald e Konzertsatz di Beethoven per Bongiovanni e dei 24 Capricci di Paganini per Tactus (secondo italiano dopo Salvatore Accardo) considerata una summa interpretativa ideale e rivoluzionaria da riviste come Gramophone, Fanfare, Diapason, Le Monde de la Musique. Un repertorio considerevole che denota l’animosità attenta e disponibile di un musicista eclettico.

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