TEATRO
Nuovo Montevergini, un assaggio del Palermo Teatro Festival
L’arrivo della primavera inaugura un nuovo appuntamento dedicato alle rappresentazioni drammaturgiche ma anche a mostre e recital che vede protagonista il teatro Nuovo Montevergini, l’ex convento riadibito dal Comune di Palermo per eventi culturali, soprattutto di teatro. La struttura, riaperta il 19 settembre 2005 e già protagonista della prima edizione del Palermo Teatro Festival. Da quell’esperienza è nata l’associazione omonima che, con la collaborazione del Comune, presenta fino al 14 maggio “Anteprima (vera)”, la rassegna che anticipa la seconda edizione del festival e che prevede la rappresentazione di tre spettacoli, un concorso per nuove produzioni teatrali e una mostra nello spazio atelier.
Il prossimo spettacolo è in programma dall’11 al 13 aprile. Davide Enia e Giulio Barocchieri metteranno in scena “Maggio ‘43” di Enia stesso. La rappresentazione nasce dalla rielaborazione delle testimonianze di coloro che vissero il massacro di Palermo il 9 maggio del ’43 e alla quale riuscirono a sopravvivere. Il 2 maggio, invece, protagonisti saranno Iaia Forte e Daniele Sepe che interpreteranno “Interno familiare”, racconto tratto dalla raccolta “Il mare non bagna Napoli” della scrittrice napoletana Anna Maria Ortese. Il testo svela i sentimenti celati di una giovane donna che ascolta il mondo che la circonda in un giorno di festa mentre i suoi pensieri fuggono lontano. Il nuovo Montevergini si proporrà anche in questa occasione come centro polifunzionale, portando avanti il progetto Atelier Montevergini, uno spazio che ha già accolto gli spettatori del festival nelle sale e nei cortili adiacenti al teatro. Lo spazio presenta un nuovo arredo, libreria e serate musicali e inaugura in occasione della rassegna teatrale la nuova stagione con “Covers: arte ed emozioni nelle copertine dei dischi”. Una mostra curata dal giornalista musicale Enzo Gentile e da Gherardo Frassa che per l’occasione hanno collezionato e recensito cento tra le più belle copertine di trentatrè giri dei grandi autori della musica pop, dimostrando come la musica non sia solo una questione di note ma anche di immagini. Basti pensare a Jimi Hendrix circondato dai corpi sinuosi di ragazze nude in “Eletric Ladyland” oppure ai colori psichedelici che risaltano sullo sfondo nero in cui predomina il raggio di luce in “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd.
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