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Nasce in città il nuovo "Progetto Turismo Palermo"

Tutto il comparto turistico allargato, riunito per la prima volta per discutere e promuovere azioni immediate che possano rilanciare il capoluogo siciliano

  • 30 agosto 2012

Piazza Pretoria (o della Vergogna) a Palermo

Pensare ad una città capace di riabbracciare i turisti, accoglierli, coccolarli, garantire loro efficienza, sedurli al punto da prolungare il loro soggiorno, non vuol dire fare un torto al cittadino che Palermo la vive giorno per giorno o sminuire i suoi diritti ai servizi in città. Le priorità sono le stesse proprio perché se si lavora bene per i palermitani, pure il turista ne trarrà il suo vantaggio.

La riforma del turismo trova la sua più evidente applicazione nella nascita del Progetto Turismo Palermo, organo che unisce tutto il comparto turistico allargato e quindi non solo alberghiero: per la prima volta tutti gli attori della città a misura di viaggiatore hanno discusso e promosso azioni immediate che possano recuperare quell’appeal che il capoluogo ha perso.

A coordinare i processi di unione tra tutte le categorie Nicola Farruggio, presidente provinciale di Federalberghi Sicilia oltre che di Palermohotels, consorzio alberghiero che comprende diversi hotel a Palermo e provincia: «Palermo è turistica per vocazione ma lontana dai servizi. - spiega Farruggio - Per questo abbiamo voluto incontrarci cominciando a produrre dei documenti che raccolgono criticità e proposte di ogni settore, dai tassisti ai bus operator, i direttori di alberghi, l’associazione cuochi e pasticceri, l’associazione ristoratori, le guide turistiche, l’associazione B&B, e tutti quanti hanno voluto sposare il Progetto Turismo Palermo per lo sviluppo della città».

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Se è vero che per debellare un male bisogna prima conoscerlo a fondo allora è apparso opportuno istituire un Osservatorio, al lavoro già da gennaio nel reperimento di dati di presenze turistiche e percentuali, delle esigenze, dei punti critici e delle richieste raccolte dai villeggianti venuti in vacanza a Palermo. «Il vademecum somministrato agli ospiti - aggiunge Farruggio - porta ad una finale sintesi secondo cui Palermo è bellissima ma carente nei servizi.

I siti visitati non sono valorizzati quando invece potrebbero diventare elementi di punta per la promozione della città all’estero». Così i tanti viaggiatori approdati in terra panormita o anche solo di passaggio non sono abbastanza invogliati nel rimanere in questi luoghi: poche le aree pedonali, mete d’arte prive di guide, pochi i collegamenti verso itinerari culturali, taxi con tariffe non chiare o variabili, carente la promozione di eventi culturali che possano coinvolgere anche chi meno conosce il fermento culturale cittadino.

Anche il centro di informazione turistica del comune di Palermo è arretrato, poco seguito, coordinato male, motivo per cui il progetto Turismo Palermo ha lavorato sulla dei Cit. Tra le note dolenti anche i tanti casi tipicamente palermitani di trasporto abusivo che obbligano alla riorganizzazione sistema di noleggio con conducente, in quanto carrozze o trasporti su tre ruote che non hanno autorizzazione necessaria. Da questa estrema varietà delle problematiche nasce la volontà da parte delle istituzioni di trovare all’interno delle categorie del turismo, un motivo di unione: da qui la nascita di un’authority del turismo che possa gestire le falle della città e capirne le necessità . Un organismo del genere non è mai esistito a Palermo, mentre con l’assessorato al Turismo difficilmente si è potuto interloquire su problematiche reali senza che le azioni dei vari settori rimanessero slegate tra loro. In una città profondamente disorganizzata mettere ordine è la parola chiave.

«L’obiettivo è la valorizzare delle professioni turistiche e per creare un’azione di internazionalizzazione con gli operatori del settore. -dice Nicola Farruggio, coordinatore del progetto, che aggiunge - La prima consapevolezza che muove il progetto Turismo Palermo è che la città non debba più contare esclusivamente sull’aspetto culturale per essere promossa: Palermo deve essere presentata al mondo tenendo conto di sfaccettature più ampie dei soliti clichè, perché si vada oltre l’itinerario della catacombe o di Monreale: basta renderla una città la cui economia sappia gravitare anche intorno al mare, o puntare sulla movida notturna sul modello Barcellonese». Le idee sono tante almeno quanto la voglia di mettere ordine. Si partirà dalla mobilità urbana come primo progetto condiviso che sarà sottoposto nei prossimi giorni all'Amministrazione per una migliore vivibilità della città.

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