MUSICA
MusicAlea, tra blues e percussioni africane
Due notevoli appuntamenti nell’arco di sette giorni nel cartellone di MusicAlea, che sembra non voler smettere di riservare sublimi note al suo affezionato pubblico: mercoledì 30 novembre sarà la volta di uno dei più grandi virtuosi dell’armonica al mondo, Sugar Blue, accompagnato da Ilaria Lantieri al basso, Massimo De Bernardi alla chitarra, Michele Papadia al piano e Mario Punzi alla batteria, mentre martedì 6 dicembre toccherà a Tony Esposito e la Banda del Sole entrambi alle ore 21.30 presso "I Candelai" di Palermo (via Candelai 65, ingresso 10 euro con riduzione a 7 euro per studenti, soci Alea e Candelai).
Dal nero e malfamato quartiere di Harlem a New York Sugar Blue coltiva il suo amore per la musica grazie da un’armonica che riceve in dono da uno zio per i suoi dieci anni, e, anche se inizialmente impara a suonarla sui ritmi bebop dei dischi di famiglia e sulle canzoni di Bob Dylan e Stevie Wonder trasmesse dalla radio, con le prime esperienze in studio il suo approccio non propriamente blues viene ricondotto sui solchi della tradizione, riuscendo a maturare il suo inconfondibile stile affilato e accattivante che lo ha reso famoso ovunque. In Europa raggiunge la notorietà attraverso una dura gavetta trasformando in palco gli angoli delle strade e le stazioni della metropolitana di Londra e Parigi dove diventa ben presto un "fenomeno" grazie alla sua tecnica insuperabile. La sua fama raggiunge l’apice grazie alla collaborazione con Mick Jagger dei Rolling Stones: è suo infatti il riff del famosissimo brano "I miss you" nell’album "Some girls"; ma suona anche nei successivi dischi degli Stones e partecipa a diversi concerti della rock band inglese. Nel corso della sua brillante carriera ha lavorato con personaggi che vanno da Stan Getz a Willie Dixon, da Bob Dylan a Johnny Shines, a Frank Zappa, attraversando in lungo e largo l’America, l’Europa e anche l’Africa; partecipando ai più prestigiosi festival - Zurigo, Den Haag, Antibes, Nizza, Cannes, Montreal, Chicago- ed esibendosi con "classic artists" come Muddy Waters, B.B. King e Lionel Hampton. Nel suo stile all’armonica, ormai personalissimo, confluiscono fraseggi jazz, temi blues tradizionali, melodie drammatiche e momenti lirici di grande impatto. Su tutto questo si staglia sempre però il suo funambolico ed indomabile virtuosismo, ininterrottamente spinto oltre il limite comune.
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