ATTUALITÀ
Meteorite su Palermo: nè asteroidi nè profezie
Parrebbe un bluff architettato a dovere il ritrovamento di un meteorite a Brancaccio: gli scienziati sfatano il "tormentone Maya" made in Palermo
Un meteorite su Palermo, l’hanno invocato in molti: dagli auspici della Lega, su un Sud destinato a dileguarsi, alle maledizioni lanciate da chi questa città l’ha dovuta lasciare stizzito per trovare lavoro altrove fino ai più fervidi credenti del “tormentone Maya”, che pur di non rinunciare al sogno (incubo?) di una profezia che si avveri, augurerebbero l’estinzione imminente pure alla propria madre.
Saranno deluse le categorie sopra citate nello scoprire che la vicenda del presunto meteorite piombato su Palermo può essere ridotta poco più che a una burla. O ad una suggestione al massimo. Aveva del meraviglioso la ricostruzione del fenomeno: un quartiere periferico di una città distratta, (Brancaccio), una bambina tenace nella sua convinzione di aver assistito – a tarda sera, dal balcone di casa - a qualcosa di straordinario (una scia luminosa di colore rosso), e poi la ricerca, l’indomani mattina, battendo al tappeto le strade pur di scoprire qualcosa che fosse consequenziale alla sua visione. Infine, il ritrovamento. Un corpo nero, largo una decina di centimetri, pesante almeno mezzo chilo, trovato in una pozzanghera ma – racconta la bambina - ancora ardente, tanto che al suo prelievo dal suolo, la carta da giornale in cui è avvolto va a fuoco. Magico ed inquietante quanto la veridicità dell’esistenza della Kryptonite.
Quel che ne segue è un brulicare di ipotesi che, a fronte delle tante versioni fomentate dai cultori del paranormale, avrebbero reso eccitante l’attesa del 21 dicembre: premesse dell’apocalisse, anticipazioni di scenari catastrofici, segnali di vita dallo spazio profondo. Delusi tutti. Quello che dalle menti più inclini al reale era stato interpretato “semplicemente” come un frammento dell’asteroide Toutatis passato pochi giorni fa vicino alla terra – coi suoi 5 chilometri di diametro, lui sì che avrebbe potuto annientarci -, si è rivelato essere un bluff. Una montatura architettata ad arte probabilmente.
La pietra misteriosa, immediatamente acquisita dalla polizia e poi rapidamente passata all’analisi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia del capoluogo siciliano, non sembrerebbe un meteorite. Il responso: troppo leggera, frutto di una combustione, sì, ma non ha lasciato solchi sulla terra come avrebbe dovuto fare un corpo di natura celeste. Non è radioattivo. Parrebbe legno combusto. Sentenza non definitiva, rimangono ancora altre analisi a cui sottoporre il reperto, ma che serve di certo a smorzare ogni fantascientifica interpretazione.
Sebbene siano principalmente gli assidui terrori e le tramandate paure il leitmotiv del 2012, il gusto della burla, del bluff e dell’imbroglio collettivo - che fa vittime in questo caso gli apocalittici quanto gli scienziati - è senz’altro la notizia dell'anno. Di fine anno.
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