MUSICA
MEI, dieci anni di arte indipendente
Da alcuni considerato un ovattato purgatorio in attesa dello squillo di una grossa major, da altri invece un riconoscibile marchio di qualità, il concetto di "produzioni artistiche indipendenti" ha assunto in tempi non sospetti il ruolo di vera e propria forza sul fronte produttivo, realizzativo e anche distributivo dell’elemento arte. Gli ultimi anni, in questo senso, sembrano aver stravolto il tracciato imposto dai grossi calibri della comunicazione, grazie all’ausilio di nuove forme di distribuzione alternativa: dal supporto virtuale all’allegato in edicola; così, artisti più o meno consacrati al grande pubblico, hanno deciso di ovviare e provocare lo smercio a volte ingiusto delle proprie opere. Questi e altri, a contorno di una festa per il decennale, arricchita da un boom d’iscrizioni e una sempre più attenta mano porta verso le piccole realtà locali, saranno gli argomenti del M.E.I. 2006, in programma a Faenza dal 24 (anteprima) al 26 novembre.
A rappresentare la "Sicilia Indie" troveremo nella cittadina romagnola Roy Paci: antesignano, sostenitore e produttore, con la sua etichetta Etnagigante, di gran parte della musica indipendente in terra di Trinacria, quella votata alle riscoperte etnologiche o all’uptempo dello ska jamaicano. La sua presenza al Meeting è sempre fonte di gradevoli e imprevedibili sorprese: nel 2004, ad esempio, l’artista s’inventò un "ensemble in loco", scritturando venti elementi orchestrali del ravennate da lanciare letteralmente sul palco per la prima volta.
Nomination anche per il locale catanese “Mercati Generali”, selezionato dalla rivista Music Club in collaborazione con L’altoparlante e in lizza per il premio come "miglior club" assieme a colossi nazionali (tra questi lo storico Estragon di Bologna, l’Hiroshima di Torino e il Bloom di Mezzago). Immersi in un vero e proprio tourbillon d’autore, tra nuove proposte in attesa di consacrazioni e artisti consacrati che propongono un omaggio alla tre giorni; tributi a radio indipendenti, reading letterari (sarà presentato il nuovo libro di Marco Travaglio "La casa di Booklet"), l’ormai storico "PIVI - Premio Italiano per il Videoclip Indipendente", il MEI continuerà a promuovere in maniera serrante la sua lotta "politica".
Lotta politica e piccola polemica, agghindata con gli abiti del tributo, ad esempio, per "H2Odio" e per il suo regista Alex Infascelli, reo di aver coniato nuovi parametri distributivi della sua opera inedita (tramite la rete e in dvd) per ovviare ad una scarsa visibilità - per non parlare d’ingiusta snobbatura - delle sue peraltro ottime opere ("Il siero delle vanità", nel 2003, venne proposto nei cinema italiani subito dopo ferragosto, in un periodo strategicamente sfavorevole).
Ad eco di questi già polemici sussurri, si alzerà il grido di una stesura di massima per una legge sulla musica, ideata da Giordano Sangiorgio insieme ad associazioni discografiche (Assomusica, Assoartisti, SuperClub, Fimi, Pimi e AudioCoop) e che ha avuto già riscontro positivo dalle parole di Romano Prodi, Francesco Rutelli e, recentemente, dal sottosegretario ai Beni Culturali Elena Montecchi, dal presidente della commissione Cultura della Camera Pietro Folena e dal ministro per le Comunicazioni Paolo Gentiloni. I punti salienti di questa legge, che ha già affiancato un gruppo di lavoro tecnico all’onorevole Andrea Colasio dovrebbero essere la riduzione dell’Iva sui prodotti musicali dal 20 al 4 percento, un coordinamento e un’incentivazione del settore pubblico, dell’istituzione musicale e del privato per promuovere la musica all’estero, uno studio più approfondito della Storia, della Teoria e della Tecnica musicale in ambito scolastico, sgravi fiscali per la digitalizzazione dei brani e l’incentivazione per i nuovi mezzi di diffusione musicale.
Diffusione musicale che fa meno paura leggendo etichette discografiche a misura d’uomo e riconducibili a fasti sonori di assoluto spessore: dalla Mescal di Alessandro Ceccarelli alla Panama Records di un altro siciliano: Enzo Miceli, produttore storico di Daniele Silvestri e Giuliodorme; etichette ambiziose o già affermate, come la Sugar di Caterina Caselli. Tutti presenti, insomma, al vero “Festival” della dignità artistica.
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