TEATRO
Lo strano carteggio tra la regina e il bucaniere
Insieme a Dario Fo, Luigi Lunari è uno degli autori italiani di teatro più conosciuti e rappresentati all’estero. Di Lunari, per il cartellone “Teatro, danza, musica, nuovo circo” della 38° stagione del Teatro Libero di Palermo (in salita Partanna,4) va qui in scena, dal 2 al 5 marzo alle ore 21.15, lo spettacolo “Elisabetta e il suo pirata”, diretto ed interpretato da Adriana Innocenti e Piero Nuti, con musiche di Bruno Colli, abiti di scena di Agostino Torchietto, scene di Giorgio Panni, tecnico luci Piero Maniscalco, fonico Mauro Biondillo, una produzione della Compagnia Torino Spettacoli. Si tratta di una pièce ricca dell'atmosfera evocativa di un carteggio immaginario, riconducibile nella forma di vivace dialogo teatrale a quel successo mondiale di una ventina (e più) di anni fa costituito da “Caro bugiardo” di Jerome Kilty, che raccoglieva le lettere di George Bernard Shaw e dell’attrice Patrick Campbell. In “Elisabetta e il suo pirata” l’autore costruisce un curioso e originale divertissement di grande interesse umano e di ampio respiro storico, avendo come protagonisti Elisabetta I d’Inghilterra e il pirata Francis Drake: due personaggi agli estremi opposti della scala sociale, ma uniti e contrapposti da singolari analogie di situazioni e di vita. Lei, donna di potere in un mondo dominato dai maschi, figlia di quell’Anna Bolena che Enrico VIII fece decapitare quando Elisabetta non aveva ancora tre anni, per lungo tempo considerata bastarda ed esclusa dalla linea di successione, costretta ad una verginità ufficiale dai delicati equilibri della ragion di stato. Lui, mercante e pirata in quell’America da poco scoperta, nemico implacabile degli spagnoli e dei portoghesi che se ne erano impadroniti, esposto ai pericoli delle tempeste, dei galeoni nemici, delle epidemie, degli ammutinamenti.
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