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La Sicilia col punto esclamativo: una mostra ad Acireale

  • 4 settembre 2006

"Sicilia!” è il titolo della mostra sull’arte siciliana contemporanea che sarà visitabile fino al 30 settembre presso gli spazi del Credito Italiano di Acireale (piazza Duomo 12, dal martedì al venerdì dalle 11 alle 13, e dalle 17 alle 21; il sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 22; lunedì chiuso). La mostra, curata da Marco Meneguzzo, rappresenta un’attenta rassegna di quaranta tra gli artisti più importanti della nostra isola, dagli anni Trenta ad oggi.

L’allestimento è molto ben organizzato, nell’esposizione puntualmente cronologica delle opere, scandita da frasi emblematiche delle poetiche degli artisti esposti. La prima sala si apre con tre degli artisti del “Gruppo dei Quattro”, ossia Lia Pasqualino Noto, Renato Guttuso e Nino Franchina, che nel 1934, assieme allo scultore Giovanni Barbera, si distinsero per l’intraprendenza nell’organizzare la loro prima mostra al “Milione” di Milano senza chiedere la mediazione del Sindacato delle Belle Arti, che allora monopolizzava la committenza e che preferiva un’arte più tradizionale dai temi regionalisti.

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Nelle opere qui esposte si nota invece chiaramente come questi artisti proponessero uno stile nuovo nel quale poter esprimere le proprie personalità indipendenti, come ad esempio nella famosa tela simbolica di Lia Pasqualino Noto, “L’attesa” del ’37, o le piccole e leggere sculture non figurative in ferro di Franchina, lontanissime anni luce dai monumenti celebrativi del regime fascista del tempo. Il passaggio successivo nel percorso della mostra sono le opere degli artisti di “Forma 1”, movimento nato a Roma nel ’47, che promuoveva come binomio inscindibile astrattismo e impegno politico e che vide, tra gli altri, la partecipazioni di artisti siciliani come Carla Accardi, Antonio Sanfilippo e Pietro Consagra, presenti nell’esposizione con le loro opere: i primi due con le loro tele che hanno come protagonista incontrastato il colore, il terzo con le sue inconfondibili sculture “frontaliste”.

La storia dell’arte siciliana contemporanea continua, salendo i piani della sede espositiva, passando per Emilio Isgrò e i suoi pentagrammi cancellati e le sue opere concettuali; per Michele Canzoneri e le sue resine, per Carmelo Cappello con le sue raffinate sculture aeree di lucidissimo bronzo, e per le tele sagomate monocrome di Turi Simeti; fino ad arrivare agli artisti delle ultime generazioni, come i palermitani Alessandro Bazan, pittore di scene metropolitane, la fotografa Stefania Romano e i paradossali e irriverenti lavori del Laboratorio Saccardi.

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