ARTE E ARCHITETTURA
La Sicilia anni trenta in mostra ad Agrigento
Una mostra che attraversa la ricca produzione artistica siciliana degli anni trenta seguendo una tematica specifica. Si è inaugurata ad Agrigento, presso gli Spazi espositivi chiramontani (piazza S. Francesco 1) la mostra "Le ferite dell’essere / Solitudine e meditazione nell’Arte Siciliana degli anni Trenta". Realizzata con il il patrocinio del comue d’Agrigento e promossa dall’associazione Amici della pittura siciliana dell’Ottocento, la mostra è curata da Anna Maria Ruta. L’esposizione potrà visitarsi tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 20 (ingresso libero), fino al 5 marzo. L’attenta ed interessante selezione che la curatrice ha realizzato delle opere, assegnando un posto di rilievo alla componente malinconica che dà il titolo alla mostra, torna come una costante nelle numerose tele esposte e viene variamente interpretata dalle diverse tendenze dell’epoca: espressioniste e liriche da un lato, più realistiche e di “contenuto” dall’altro. Tra gli artisti presenti in mostra ad illustrare questo ricco panorama siciliano incontriamo: Eustachio Catalano, Ezio Buscio, Renato Guttuso, Vittorio Corona, Daniele Schmiedt, Giulio D’Anna, Lia Pasqualino Noto, Alfonso Amorelli, Alberto Bevilacqua, Antonio Guarino, Manlio Giarrizzo, Nino Franchina, Gino Morici, Elisa Maria Boglino, Pippo Rizzo, Michele Dixitdomino, Leo Castro ed altri ancora.
La mostra dedica inoltre un’attenzione particolare all’arte femminile esponendo numerose tele delle artiste attive in Sicilia negli anni trenta (Lia Pasqualino Noto, Piera Lombardo, Elena Pirrone, Maria Grazia Di Giorgio, Pina Calì, Ida Nasini Campanella, Elisa Maria Boglino) e mettendo in luce personalità assai poco studiate come Anita Orlando Faraci ed Esilde Razeto. Un olio d’elegante composizione e d’intensità cromatica è "La ricamatrice" (1937) di Antonio Guarino, artista noto soprattutto per le sue incisioni e a cui, secondo la curatrice, non è ancora stata dedicata la dovuta attenzione. Tra le opere in mostra risalta l’asprezza segnica e la violenza cromatica di "Le Alienate" (1932) di Elisa Maria Boglino dove si legge chiaramente la matrice nordica dell’artista e, tra le scene di “costume” che descrivono la triste e stanca realtà del quotidiano si distingue "Le figlie del pastore" di Maria Grazia Di Giorgio (1938). Testi in catalogo di Anna Maria Ruta, Davide Lacagnina e Giuseppe Frazzetto. Il catalogo è anche corredato da biografie inedite di alcuni degli artisti in mostra.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
ITINERARI E LUOGHI
In Sicilia c'è uno dei posti più belli al mondo: si torna a nuotare nei laghetti di Cavagrande