MUSICA
La Salome di Ferro rievoca Strauss
Sarà di scena fino al 27 aprile, per la stagione del Teatro Massimo di Palermo, Salome di Richard Strauss (1864-1949), dall’omonima tragedia di Oscar Wilde del 1892, con debutto sabato 16 aprile (ore 20.30). La parte di Salome richiede una convincente presenza scenica e per l’edizione palermitana dell’opera di Strauss potremo godere delle capacità di Janice Baird, soprano ormai sulla cresta dell’onda, conosciuta ancora poco in Italia, famosa per l’interpretazione intensissima – oggi di riferimento – di Ellen nel Peter Grimes di Britten. Il tenore Alan Woodrow interpreterà Erode, l’ormai notissimo mezzo-soprano Catherine Malfitano, habituée di molti teatri italiani e di molte e disparate incisioni discografiche, sarà Erodiade; il macabro e sfortunato ruolo di Jokanaan (cioè Giovanni Battista) è affidato al baritono Morten Frank Larsen, mentre il ruolo di Narraboth – secondo tenore – spetta a Tom Randle. Sul podio il nostro Gabriele Ferro, mentre la regia è affidata ad Antonio Calenda, già notissimo al pubblico palermitano per diverse incursioni tanto nell’opera quanto nel teatro di prosa.
E lo stesso periodo successivo, che per comodità definiamo neoclassico, proprio in tal senso non arretra di un passo rispetto al genio di compositori senz’altro più innovativi e determinanti nella storia musicale del ‘900 (e pensiamo soprattutto a uno Stravinsky). E non dobbiamo dimenticare che lo stesso mélange di lussuria e di morte, che ha l’archetipo musicale più convincente al maschile nel “Don Giovanni” di Mozart, dopo la parentesi eccellente della “Carmen” di Bizet, mirabile esempio di composta ma anarchica seduzione al femminile, trova in quegli stessi anni un parallelo glorioso ed epocale nella “Lulu” di Franz Wedekind, e poi di Alban Berg a teatro. Il soggetto dell’Evangelista Marco, che però Oscar Wilde aveva mutuato da impressioni visive (una tela di Gustave Moreau) e musicali (un’improvvisazione del violinista Riso, a capo di un’orchestrina tzigana), scatena dunque le ire di un pubblico impreparato: impreparato, s’intende, al di fuori del territorio maledetto di Wilde e pochissimi altri, all’ossessività erotica magistralmente resa qui da una partitura che era sfaccettatissima rincorsa di temi musicali in continua (e magica) metamorfosi.
Lo spettacolo va in replica il 17 e il 24 aprile alle ore 17,30, il 19,20,22, 26 alle 18,30, il 27 aprile alle 20,30. Spettacoli con il primo cast il 16, 20, 22, 24 e 26 aprile. Con il secondo cast il 17, 19, 22 e 27 aprile. Biglietti: 12-97 euro. Carta giovani: sconto 50%. Info al numero verde 800.655858 o sul sito www.teatromassimo.it
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