ARTE E ARCHITETTURA
La rinascita del Villino Favaloro: l'arte italiana in mostra
Riapre uno degli storici edifici liberty di Palermo, il Villino Favaloro, per ospitare la mostra di pittura "Le Stanze d'Aragona": visitabile gratuitamente fino al 14 novembre
Gli interni del Villino Favaloro a Palermo
È vero, Palermo è piena di storie d’abbandono, incuria e negligenza, ma non è solo questo. Non è giusto raccontare solo le sconfitte: ci sono voluti tredici anni, ma finalmente il Villino Favaloro riapre le porte al pubblico il 12 settembre per ospitare una mostra che ripercorre lo sviluppo artistico italiano dell’ultimo quindicennio: "Le Stanze d’Aragona" è la collettiva curata da Helga Marsala e Andrea Bruciati, visitabile gratuitamente fino al 14 novembre, da martedì al sabato, dalle 16.00 alle 20.00.
Trentasei artisti italiani, tra giovani talenti e personalità già affermate nel panorama internazionale, raccontano la scena pittorica degli ultimi anni, dal 2001 al 2015, in un luogo rappresentativo per Palermo: il Villino Favaloro è, infatti, uno dei più prestigiosi esempi di architettura liberty, uno spazio di immenso fascino situato nel cuore della città, in piazza Virgilio.
In attesa dell’apertura definitiva, la mostra contemporanea rappresenta un’occasione imperdibile per i palermitani che potranno visitare l’edificio costruito tra la fine dell’Ottocento e inizio del Novecento e opera di due grande architetti, Giovan Battista Basile e il figlio Ernesto Basile.
La mostra è un percorso artistico che riserva particolare attenzione alla nuove tendenze dell’astrazione e della pittura concettuale, nato dal progetto promosso e organizzato da RizzutoGallery e grazie a tante importanti collaborazioni come il Comune di Palermo, la Soprintendenza regionale dei beni culturali e ambientali, la Regione siciliana e l'ERSU.
Immersi nell’atmosfera della grande tradizione della pittura italiana grazie alle opere di artisti come come Nunzio e Domenico Bianchi, Giuseppe Adamo, Stefano Cumia, Anna Gramaccia, Andrea Grotto, Serena Vestrucci, in un edificio che per Palermo ha una forte valenza culturale ma anche emotiva: un’occasione per recuperare consapevolezza e costruire le basi per una nuova svolta culturale.
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