TEATRO
La migrazione riletta attraverso i Miti: il festival "Teatro dei due Mari" a Tindari
Sullo scenario del teatro antico di Tindari si svolge dal 24 maggio al 4 giugno la prima parte della rassegna diretta da Filippo Amoroso
Teatro di Tindari
La prima fase della rassegna, organizzata dall'associazione Teatro dei due Mari, si svolge al teatro antico di Tindari (Messina) dal 24 maggio al 4 giugno e porta in scena la "Medea" di Walter Pagliaro e “Il Ciclope” del giovane Angelo Campolo. La seconda parte sarà allestita invece nel mese di agosto.
È il dramma dell’immigrazione a essere riletto attraverso i miti di ieri in una programmazione serrata (visualizza il calendario degli spettacoli): entrambe le rappresentazioni affronteranno il tema struggente dell’accoglienza degli stranieri venuti dal mare da due punti di vista opposti, uno tragico e drammatico e l’altro comico e ironico.
Il call center svolge anche il servizio di informazioni culturali e turistiche e informa anche sui servizi di bus navetta, a/r da Palermo al Teatro al costo di 20 euro, previsti per le seguenti date: 24 e 25 maggio (per le 2 prime) e 28 e 29 maggio con partenza programmata alle 14.30 da piazza Unità d'Italia (Palermo) e rientro alle 22.30. Per il mese di giugno è su prenotazione.
Il nodo della storia di Medea, interpretata da Micaela Edra, richama l’essere una straniera e “irrimediabilmente diversa”. Pur non tralasciando gli aspetti passionali, le affermazioni di femminilità in contrasto con il mondo maschile e i riflessi giuridico-sociali del suo comportamento, la nuova messa in scena è incentrata su un tema che la "Medea" di Euripide affronta con lucida razionalità di sapiente: l’accoglienza degli stranieri.
Anche per quanto riguarda "Il Ciclope", diretto dall’attore e regista Angelo Campolo, si tratta una rilettura contemporanea del dramma satiresco di Euripide incentrato sull'Odissea.
Ovvero: chi sono oggi i “primitivi”? Da dove arrivano coloro che minacciano il nostro ordine costituito? Che lingua parlano? Sono davvero stranieri o forse più simili a noi di quanto pensiamo? Partendo da queste domande il dramma di Euripide è la chiave di volta di uno spettacolo che gioca con la prospettiva rovesciata del Noi e dell’Altro, sovvertendo tutti i pregiudizi e le certezze dei discorsi “civilizzatori” tradizionali.
A patrocinare l'iniziativa il Mibact, l'assessorato ai Beni culturali e l'assessorato al Turismo della Regione Sicilia e la città di Patti.
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